Adolescenti in Regione Sagrestia: disinformate o autodeterminate?

 
 
Un articolo apparso oggi sui quotidiani ci fa sapere che la Asl della Regione Sagrestia ha mandato una circolare perché nelle scuole operatrici e operatori non parlino più di sessualità e contraccezione direttamente con le/gli studenti che hanno meno di 16 anni, ma spieghino a mammà come si usa il preservativo, poi se mammà lo riterrà opportuno lo dirà alla sua prole.
Ma non basta: nei consultori della Regione Sagrestia  «non dovranno essere posti in essere momenti educativi diretti da parte degli operatori Asl».
Ci chiediamo allora a che servano i consultori, per altro già assediati dagli antiabortisti. Ma, soprattutto, ci chiediamo se questo non sia un passaggio verso la trasformazione dei consultori in para-sagrestie come vorrebbero ‘movimento per la vita’ & C. che da anni cercano di smantellare la legge 405/75
Troviamo assolutamente irresponsabile che si neghino informazioni su sessualità e contraccezione a ragazze/i inferiori ai 16 anni. E non vengano poi a lamentarsi gli ipocriti ‘difensori della vita’ se le giovani ragazze si imbottiscono di pillola del giorno dopo o ricorrono alle Ivg clandestine rischiando la vita.
Ricordiamo alle giovani donne che la Consultoria autogestita di via dei Transiti non discrimina in base ai documenti – né anagrafici né di soggiorno. Quello che ci interessa è che tutte le donne – anche adolescenti o immigrate senza permesso di soggiorno – acquisiscano gli strumenti per salvaguardare la propria salute sessuale e autodeterminarsi, che siano soggetti e non oggetti di piacere o meri strumenti di riproduzione come invece vorrebbe questa incultura di papi & ‘papi’.
Meno bigottismo, più consapevolezza!
Le compagne della Consultoria autogestita

Morire d’aborto in Italia nel 2009…

Questa mattina all’alba, mentre cominciava il presidio contro lo sgombero dell’ambulatorio popolare di Milano, abbiamo letto, sconcertate, questa notizia su un quotidiano.
E’ questa l’Italia del ‘pacchetto sicurezza’: sgomberare un ambulatorio medico, con annessa consultoria, mentre altrove una donna migrante muore dissanguata in casa per paura di rivolgersi alle strutture pubbliche.
Assassini!
 
Bari: Vira Orlova, 40 anni senza permesso di soggiorno muore dissanguata per paura di una denuncia 
Ha cominciato a perdere sangue, probabilmente per un aborto spontaneo, si è sentita male ma non ha voluto chiedere aiuto. Ha avuto paura. Paura di perdere il lavoro appena trovato, paura, forse, di essere giudicata. Così è morta Vira Orlova, che si faceva chiamare Ylenia, una donna che avrebbe compiuto 40 anni l’11 giugno prossimo, di nazionalità ucraina, arrivata – forse due anni fa – in Italia, come tante donne dei Paesi dell’Est, per fare la badante. Il suo corpo è stato trovato in una pozza di sangue in un appartamento di via Grotta Regina, nella località costiera barese di Torre a Mare. Di lei si sa poco. Gli investigatori stanno cercando di rintracciare le sue amiche per poter ricostruire i suoi ultimi giorni di vita, anche per risalire alla data di arrivo in Italia. Per il momento i carabinieri hanno trovato il suo passaporto nella stanza che occupava: sanno il suo nome, la sua età, sanno anche che era una clandestina perchè sul passaporto non ci sono visti di ingresso in Italia, e sanno che in quell’abitazione di Torre a Mare Ylenia accudiva da pochi giorni un’anziana non autosufficiente. È stato proprio il figlio dell’anziana a dare l’allarme ai carabinieri e a raccontare agli investigatori che Ylenia – questo il nome riferito dall’uomo – «era in prova». Secondo il racconto dell’uomo, Ylenia era in quella casa solo da pochi giorni. Secondo quanto finora è stato accertato dai carabinieri, la badante durante la notte, mentre probabilmente era sola in casa con l’anziana, avrebbe avuto una forte emorragia, forse causata da un aborto spontaneo. La donna ha raccolto il sangue che perdeva in una bacinella, che è stata trovata dagli investigatori nella sua camera da letto. Chiusa nella sua stanza, Ylenia aspettava e sperava di star meglio. Poi è uscita dalla camera da letto per andare in bagno, ma è stata colta da malore ed è caduta per terra, in seguito alla forte perdita di sangue. È morta senza chiedere aiuto. Il passaporto della donna è stato trovato in un appartamento di Mola di Bari, a pochi chilometri dal capoluogo pugliese, nel quale lei si recava, ospite di amiche, nei giorni di riposo. Donne che i carabinieri ritengono siano clandestine e delle quali si ha traccia nel racconto fatto ai carabinieri dal proprietario dell’appartamento dove lavorava. Non è stato per ora possibile rintracciarle. Ylenia pare fosse separata e madre di un figlio ormai grande. Tra i suoi effetti personali i carabinieri non hanno trovato alcun riferimento che possa condurre ai familiari: solo alcuni medicinali con caratteri cirillici, giornali in lingua russa e un portafoglio contenente 30 euro. Il suo attuale datore di lavoro ha riferito ai carabinieri che prima di giungere a Torre a Mare la donna aveva vissuto per un periodo a Mola di Bari. Il corpo della donna è stato trasferito all’ospedale di Acquaviva delle Fonti (Bari) per l’autopsia disposta dal sostituto procuratore di turno Ada Congedo.
Fonte: http://www.osservatoriorepressione.org/

Io respingo solo chi mi sgombera! 10 giugno, presidio antisfratto in via dei Transiti 28 (Milano)

 
 
Mercoledì 10 giugno è la data fissata per lo sgombero dell’Ambulatorio medico popolare di via dei Transiti 28 e di un appartamento sito nel medesimo stabile. 
In 15 anni di attività l’Amp ha garantito i diritti sanitari di tutti/e. 
Dal novembre 2008 nei suoi locali è stata riaperta anche la Consultoria autogestita rivolta a immigrate e italiane di tutte le età, con lo scopo di difendere il diritto delle donne alla salute sessuale e all’informazione, indipendentemente dal permesso di soggiorno.
L’ambulatorio medico popolare di Milano in occasione dell’ennesimo sfratto a cui è sottoposto aderisce all’iniziativa  Io non respingo.
 
MERCOLEDI’ 10 GIUGNO – ORE 6.00 – VIA DEI TRANSITI 28 MILANO
PRESIDIO CONTRO GLI SGOMBERI con colazione
dalle ore 9,30:
interventi di SALVATORE PALIDDA, sociologo, e di GIULIO CRISTOFFANNINI, di EMERGENCY
a seguire, proiezione del film ‘Come un uomo sulla terra’
Invitiamo chiunque non sia complice del razzismo a partecipare 
 
Le compagne della Consultoria autogestita

Alcuni necessari chiarimenti su OgO


 
Questo è il blog di Obiettiamo gli obiettori, una campagna politica contro gli obiettori di coscienza negli ospedali e nei consultori: non è, e non potrebbe essere, un servizio d’emergenza per chi teme una gravidanza indesiderata, servizio che dovrebbero invece garantire le strutture pubbliche.
Cerchiamo comunque di fornire informazioni di base su come muoversi e a chi rivolgersi per interrompere una gravidanza non voluta, perchè sappiamo che mancano assolutamente punti di riferimento validi, e queste informazioni si possono trovare qui o contattandoci in consultoria.
 
Invitiamo pertanto lettrici e lettori occasionali che dovessero ancora indignarsi di fronte a qualche nostra risposta tranchant, prima di postare invettive, a leggere il testo della campagna e in particolare queste righe:
Obiettiamo gli obiettori si inserisce in un percorso politico che ha al centro la nostra autodeterminazione in ogni ambito della vita e parte da alcuni punti fermi per un discorso in divenire e per la costruzione di riflessioni e pratiche autonome:
* rompere con l’assistenzialismo e la delega cercando, invece, di costruire reti sociali di donne che sostengano e legittimino l’autonomia dei percorsi femminili
* rompere le complicità femminili con il maschile, rompere con la seduzione e con l’alienazione del desiderio nel desiderare di essere desiderate, cioè nell’essere oggetti – e non soggetti – di desiderio
* affrontare la profonda contraddizione tra sessualità maschile e femminile, mettere al centro la materialità del corpo, agire per un recupero dei nostri corpi, per saperi e pratiche autonome dalle aspettative e dai modelli maschili
* rifiutare la replicazione del modello maschile, ma anche l’uso delle cosiddette "capacità femminili" che, dissimulando le relazioni autoritarie nel lavoro e nella politica, si rivelano funzionali alla riproduzione del controllo e delle relazioni gerarchiche
* individuare forme di resistenza femminista/lesbica collettiva e creare percorsi politici che rafforzino le esistenze individuali, nella prospettiva di passare dalla resistenza alla liberazione.

Le compagne della consultoria autogestita

Autofinanziamento per la Consultoria autogestita di Milano

 
venerdì 15 maggio 
c/o Villa vegan occupata  – via Litta Modignani 66, Milano
alle 19.00, presentazione di Gouixx – Opuscola femminista e lesbica sulla riduzione dei rischi (ma non solo…)
alle 20.30 cena vegan (10 euri)
prenotatevi entro la mattina di giovedì 14 maggio 
per raggiungere la Villa vegan occupata: bus  40-41-82 oppure FNM Affori (10 minuti a piedi)
vi aspettiamo!

Consigli utili su uso di sostanze e riduzione dei rischi

La violenza sessuale avvenuta a Milano dopo la conclusione della Mayday conferma il moltiplicarsi di abusi contro giovani donne che hanno assunto sostanze durante un rave, in discoteca, alle feste o in situazioni simili.

Senza entrare nelle sterili polemiche successive alla Mayday, esprimiamo a questa donna tutta la solidarietà della Consultoria autogestita.

Per prevenire il ripetersi di simili atroci fatti riteniamo utile pubblicare in questo blog alcuni consigli, tratti da Gouixx, sull’uso consapevole di sostanze e sulla riduzione dei rischi, compreso quello dello stupro.

Prodotti che modificano le percezioni

Quando utilizziamo la parola “droga”, parliamo di prodotti che modificano le percezioni e possono dar luogo a dipendenze fisiche e/o psicologiche.

Alcune droghe possono essere legali: alcool, colla, solventi, medicinali (tranquillanti, trattamenti antidepressivi a lungo termine, ansiolitici, codeina,…) o illegali: anfetamine (anfe, speed,…), allucinogeni (funghi, LSD, mescalina, pcp,…), euforizzanti (cannabis e derivati), oppiacei (eroina, oppio, crack,…), stimolanti (cocaina, popper, mdma, mda,…), anestetici (ketamina).

Possiamo assumere droghe per differenti ragioni: con fini ricreativi, in reazione a sistemi sociali troppo oppressivi oppure perché è la norma nell’ambiente in cui si vive.

Le droghe instaurano una modificazione dello stato di coscienza e agiscono sui nostri comportamenti. Possono modificare i nostri desideri (voglia di relazioni sessuali con persone che, abitualmente, non ci attraggono), la nostra attenzione (aumentano la vulnerabilità alle violenze sessuali), la nostra capacità di pensare ad una protezione e di discuterne in caso di rapporti sessuali.

Ognuna di noi può sviluppare delle proprie strategie per ridurre i rischi legati all’uso di droghe: portare con sé degli strumenti di protezione che useremo nel caso decidessimo di assumere delle droghe, decidere con le amiche di fare attenzione le une alle altre, diffidare del fatto che ci siano sostanze sciolte a nostra insaputa in ciò che beviamo (ad esempio il ghb, tristemente soprannominata “la droga dello stupro”), fare attenzione alla qualità della droga che prendiamo e conoscere i propri limiti,…
In generale, prestare attenzione alle donne/lesbiche che ci circondano ed intervenire nei casi di aggressione, può ridurre i rischi d’abuso.

La maggior parte delle droghe disidrata: ricordatevi di bere dell’acqua!

Molte di queste rendono meno sensibili al dolore, specialmente la ketamina e gli oppiacei, attenzione dunque ad alcune pratiche che fanno male: sul momento non ce ne rendiamo conto.

Per quanto riguarda le pratiche s/m, attenzione: sotto l’effetto di sostanze diventa difficile individuare i propri limiti e quelli delle altre, soprattutto per le “novizie”.

L’ecstasy, le anfetamine, l’alcool seccano le mucose. La fragilità delle mucose aumenta i rischi di trasmissione dell’hiv e di altre infezioni sessualmente trasmissibili.
Le droghe che si prendono per via venosa possono costituire un importante rischio di contagio per il contatto sangue-sangue. Per ridurre i rischi, usiamo delle siringhe monouso e conserviamo la nostra siringa.

Per le droghe che si sniffano, usiamo delle cannette (oppure biglietti, carta, cartone,..) e usiamo la nostra cannetta, per ridurre i rischi di contatto sangue-sangue. È preferibile usare cannette monodose o, al peggio, tenerne una solo per noi; ma attenzione: se è sporca ci troviamo a sniffare qualsiasi cosa!

Chiuso il servizio di IVG al II Policlinico del Centro Storico di Napoli

Comunicato dell’UDI di Napoli
Alcune cittadine ci hanno esposto di non aver potuto prenotare i loro interventi in day surgery presso il II Policlinico del Centro Storico di Napoli, principalmente le interruzioni di gravidanza. Il blocco totale del reparto è stato deciso e comunicato dal direttore dott. Marcello Ciervo, in seguito ad un’ispezione dei NAS che ha messo in evidenza alcune inottemperanze.
Noi dell’UDI abbiamo denunciato la gravità di tale provvedimento ed invitato le autorità competenti a provvedere agli adeguamenti necessari tempestivamente, al fine di riprendere la normale attività. In assenza di chiari e rassicuranti segnali di una volontà di ripristino nel senso dell’interesse e del diritto delle cittadine, non potremo che dar seguito alla nostra denuncia nelle sedi legali.
Quanto avviene periodicamente, e sempre più spesso nel nostro paese, nei reparti di IVG è in stretta relazione alle reticenze politiche nei luoghi decisionali, che relegano sempre di più la salute e l’autodeterminazione procreativa delle donne ai margini del sistema sanitario.
Le inottemperanze da parte dei responsabili politici e sanitari, riscontrate dai NAS, si sono dipanate nel non aver provveduto ad allocare alternativamente i servizi in questione, in attesa dei dovuti adeguamenti alla struttura.
La Regione Campania non dispone di un centro unico di prenotazione degli interventi di IVG, servizio che invece più volte l’UDI ed altre associazioni hanno chiesto in modo visibile e chiaro, per superare il disagio dell’incertezza delle utenti di fronte all’indisponibilità di una struttura, indirizzandole a quella disponibile.
La regione Campania non rende disponibile l’RU486, l’interruzione di gravidanza farmacologica, privando le utenti di un’alternativa meno invasiva di quella chirurgica e meno gravosa dal punto di vista delle degenze.
Simili circostanze, in concorso con un clima politico di occultamento della dimensione femminile dei diritti e dei bisogni, stanno segnando nel nostro paese il ritorno alla cultura della clandestinità, e del lucro conseguente, su uno degli eventi dolorosi della vita delle donne.
In questo tempo elettorale la politica dispensa rassicurazioni, sulle cui prospettive l’esperienza ci illumina. 
Ancora di più ci illumina che, nel potere, la metà dell’elettorato che ha problemi come quello di cui parliamo, sia rappresentata dai sogni maschili.
Fonte: http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article4019

Gouixx. Opuscola lesbica e femminista per la riduzione dei rischi (ma non solo…)

L’edizione originale di questa ‘guida’ porta il  sottotitolo Opuscolo per la riduzione dei rischi, indirizzato alle lesbiche e a  quelle che fanno sesso con le donne. Mentre lo leggevamo abbiamo pensato che in  realtà i materiali qui raccolti potessero interessare tutte, lesbiche e non,  perché si parla del rapporto coi nostri corpi, di sessualità consapevole e di  desideri, del piacere e della prevenzione: tematiche che ci riguardano  indipendentemente dall’orientamento sessuale.

Abbiamo così deciso di tradurlo e metterlo in  circolazione tra donne e lesbiche perché in Italia mancano materiali di questo  tipo e dopo Noi e il nostro corpo e Gin-Ecologia ben poco di valido è stato  pubblicato.

Potete stampare e diffondere Gouixx, scaricando da OgO la copertina (fronte/retro) e le pagine interne. Se abitate a Milano e dintorni potete passare a prendere l’opuscola in Consultoria tutti i martedì dalle 18 alle 19.30.

Buona lettura! 

Le compagne della Consultoria autogestita per donne  (Milano)

Titolo originale: Gouixx crew, Gouixx – Brochure de  reduction des risques en direction des gouines et de celles qui font du sexe  avec des femmes, automne 2005

Traduzione a cura della Consultoria autogestita (c/o Ambulatorio medico popolare – via dei Transiti 28,  Milano)

Ringraziamo Luki e Jacqueline per le revisioni e i  consigli 😉

 

21-22 aprile, contro l’ennesima minaccia di sgombero dell’Ambulatorio medico popolare

Mercoledì 22 aprile i guardiani della città saranno di nuovo in agguato per sgomberare l’Ambulatorio medico popolare di via dei Transiti. Noi abbiamo intenzione di continuare ad opporci a questo sfratto e continuare a lavorare perché tutte/i possano essere curate/i indipendentemente dallo spessore del proprio portafoglio, dal colore della pelle e dal possesso di un permesso di soggiorno. 


La nostra presenza ha un valore particolare in un quartiere che sta diventando una delle palestre di lancio delle politiche securitarie attraverso presidi soffocanti di esercito e polizia che hanno l’unico scopo di un utilizzo politico del razzismo per nascondere il vero problema attuale: il progressivo impoverimento di larghi strati di popolazione.

 

 

* Martedì 21 aprile

dalle 19.00 alle 20.30

Presentazione di GOUIXX – Opuscola lesbica e femminista per la riduzione dei rischi (ma non solo…) 

e aperitivo per donne e lesbiche 

(con raccolta di coperte, assorbenti, pannolini, ecc. per donne e bambine/i vittime del terremoto in Abruzzo)


 

* Mercoledì 22 aprile

dalle 6.00, presidio antisgombero con colazione

dalle 8.30, LA STORIA A TESTA IN GIU’ – Revisionismo, rovescismo, negazionismo

lezione di piazza organizzata dall’Accademia dello sgombero


Ovviamente in via dei Transiti 28 a Milano!

 

Franco Dilani, dirigente assessorato Sanità della Regione Sagrestia, assunto col barbatrucco


Bufera ai piani alti del Pirellone
"Illegittima l’assunzione di 32 dirigenti"


Il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha dichiarato illegittime 32 nomine a dirigenti, alcuni di primissimo piano, perché il bando del concorso che ha portato alle assunzioni, nel 2006, non è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
di Sandro De Riccardis

Il Pirellone, sede della Regione Lombardia Tre anni di contenzioso, prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, con una sentenza definitiva che rischia di mandare nel caos la macchina organizzativa della Regione: 32 nomine a dirigenti di direzioni centrali e assessorati, alcune di primissimo piano, sono state dichiarate illegittime dal giudice amministrativo, perché il bando del concorso che ha portato alle nomine, nel 2006, non è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ma solo su Burl, il Bollettino ufficiale della Lombardia. Una scelta che già nel gennaio 2008 il Tar aveva contestato accogliendo il ricorso di un cittadino che non ha potuto partecipare al concorso perché, semplicemente, non ne era a conoscenza.

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