Il connubio fra leggi razziste ed obiettori di coscienza genera aborti clandestini
Come avevamo già segnalato, gli aborti clandestini sono in crescita esponenziale. Riportiamo qui di seguito due articoli pubblicati su la Stampa a proposito dello ‘spaccio’ di Cytotec a Milano, un analizzatore importante per capire come la presenza di obiettori negli ospedali e nei consultori sommata al panico generato dalle leggi razziste rappresenti un pericolo per tutte.
Non abbiamo dubbi che in questo paese ipocrita e bigotto ora si assisterà alla criminalizzazione delle donne che procurano il Cytotec e di quello che ne fanno uso anziché risolvere il cuore del problema: il diritto per tutte le donne di accedere alle strutture sanitarie senza dover subire umiliazioni, lunghe trafile o rischiare di esser denunciate perché senza permesso di soggiorno.
Ricordiamo alle donne, italiane e migranti, che a pochi metri dalla fermata di Loreto – in via dei Transiti, MM1 Pasteur – c’è la Consultoria autogestita a cui potete rivolgervi per essere indirizzate a strutture pubbliche che non denunciano e che non contrastano il diritto delle donne di scegliere se e quando essere madri.
Questi i nostri orari: il primo martedì del mese dalle 14.30 alle 18.00; tutti gli altri martedì dalle 16.00 alle 19.00.
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Contro la violenza maschile sulle donne e le sue complicità
Il 25 novembre si avvicina anche quest’anno e come sempre le notizie di stupri e violenze contro le donne non mancano. Ma quest’anno ci sono due novità, assai in contrasto tra loro: da una parte la criminale complicità che gli/le abitanti di Montalto di Castro hanno pubblicamente e quasi unanimemente espresso nei confronti degli stupratori di una giovane ragazza (al proposito trovate qui un video con alcuni interventi da Montalto e qui una recente intervista alla ragazza vittima della violenza), dall’altra l’avvio di un percorso di donne contro la violenza sulle donne migranti nei Cie, percorso che ha come obiettivi la rottura delle complicità con questa violenza e la denuncia politica di ciò che avviene alle donne rinchiuse nei Centri di identificazione ed espulsione.
Riportiamo di seguito il messaggio che abbiamo inviato alla lista Sommosse a sostegno della proposta di un corteo di femministe e lesbiche a Montalto di Castro il 29 novembre prossimo, e un appello partito da alcune compagne bolognesi per la costruzione di iniziative locali il 25 novembre contro la violenza sulle donne nei Cie.
Carissime, noi compagne della Consultorio autogestita di Milano abbiamo discusso a proposito del corteo di Montalto e ci siamo trovate d’accordo sull’importanza di non cancellare quella data. Siamo dell’idea che il silenzio stampa chiesto dalla famiglia sia una giusta reazione alle vergognose dichiarazioni di donne e uomini residenti a Montalto. Ma d’altra parte pensiamo che, essendo state espresse pubblicamente quelle posizioni di aperta complicità con gli stupratori, sia importante e necessario che un corteo di donne vada lì a dire cosa ne pensa di questa criminale complicità ed esprima solidarietà alla ragazza stuprata e alle poche, pochissime ma coraggiose, abitanti di Montalto che si sono espresse "fuori dal coro" (per dirla eufemisticamente). Quindi auspichiamo che il 29 venga confermata come dataper il corteo a Montalto.
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Proposta per iniziative locali di femministe e lesbiche contro i Centri di identificazione ed espulsione il prossimo 25 novembre
Fra le scritte razziste apparse in un quartiere alla periferia di Milano dove recentemente un uomo, probabilmente immigrato, ha violentato una donna italiana, una spicca in modo particolare: "Ce le scopiamo noi le vostre puttane". Un pugno nello stomaco di tutte noi, che ben sappiamo la vita durissima, lo sfruttamento, le continue molestie e gli stupri che le donne migranti subiscono quotidianamente. Un pugno nello stomaco per chi, come noi, ha subito denunciato che il processo di etnicizzazione degli stupri era uno strumento funzionale al razzismo – che si tratti di razzismo istituzionale o "popolare".
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Leandro Aletti: ecco come si diventa primari in Regione Sagrestia
Divieto di segnalazione. E la Lombardia?
Campagna "Divieto di segnalazione". Sono 12 le Regioni ed una Provincia Autonoma che hanno voluto chiarire come il divieto di segnalazione (e quindi di denuncia) di un immigrato senza permesso di soggiorno che utilizzi le strutture sanitarie, sia tuttora in vigore. Nell’ordine di pubblicazione Toscana, Piemonte, Puglia, Lazio, Umbria, Marche, Liguria, Campania, Valle d’Aosta, Veneto, Calabria, Emilia Romagna, P.A. Bolzano, hanno sostanzialmente indicato (in vari modi e forme) che il personale (medico, paramedico,professionale, amministrativo, tecnico, operatori sociali, mediatori culturali, nonchè personale di polizia presente presso la struttura sanitaria che non può procedere a controlli o all’acquisizione di informazioni sui pazienti stranieri relative alla regolarità del loro soggiorno in Italia) che opera nelle strutture sanitarie, pur rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, è sottoposto all’obbligo del rispetto del divieto di segnalazione come previsto dall’art. 35, comma 5 del D. lgs n.286/98.
23 settembre: sappiamo da che parte stare!
CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA E L’EMERGENZA ABITATIVA DIFENDIAMO L’AMBULATORIO POPOLARE E LA CASA OCCUPATA DI VIA DEI TRANSITI 28
La mattina del 23 Settembre sono previsti lo sgombero dell’Ambulatorio medico popolare (AMP) di Via dei Transiti 28 a Milano, e di un appartamento della casa occupata. La casa occupata nel 1979 rappresenta un esempio di lotta per il diritto alla casa che dura da 30 anni mentre l’Ambulatorio medico popolare dal 1994 lotta per il diritto alla salute e contro ogni forma di razzismo ed esclusione.
Questo sgombero si colloca all’interno di uno scontro politico in atto che è più ampio. Da una parte c’è una politica caratterizzata da campagne securitarie, leggi razziali, lager di stato (i cosiddetti CIE), che serve a mantenere una larga parte dei lavoratori e delle lavoratrici ricattabili ed a coprire i problemi reali della società come l’impoverimento generale, l’emergenza abitativa ed i tagliallo stato sociale. Le sevizie all’interno dei CIE e l’opera di pulizia etnica ai danni della popolazione rom, operazione che sta lasciando sulla strada anche numerosi bambini e bambine, rappresentano solo la punta estrema dell’imbarbarimento in atto. Dall’altra parte chi si oppone a questa situazione deve fare i conti con una radicalizzazione dei conflitti sociali. L’emergenza casa fa sì che si stiano significativamente radicando esperienze di occupazioni a scopo abitativo basate sull’auto-organizzazione, mentre la rivolta di agosto in via Corelli, con la successiva repressione e trasferimento di 14 rivoltosi/e a San Vittore, ha rappresentato, a nostro avviso, una punta avanzata di lotta per la chiusura dei CIE e, più in generale, contro il pacchetto sicurezza.
Sappiamo da che parte stare: senza pretendere di semplificare troppo una realtà complessa, riteniamo che anche la difesa dell’AMP e della casa di Via dei Transiti 28 si possa collocare nella prospettiva più generale di una lotta per l’estensione dei diritti, contro le leggi razziali ed il pacchetto sicurezza. Esprimiamo la nostra piena solidarietà agli/alle imputati/e per la rivolta di via Corelli.
MERCOLEDI 23 SETTEMBRE DALLE ORE 6 COLAZIONE E PRESIDIO CONTRO GLI SGOMBERI.
Un contatto continuo verrà mantenuto tra il nostropresidio ed il tribunale dove ci sarà una presenza solidale con le imputate e gli imputati per la rivolta in Via Corelli.
Le realtà occupanti di Via dei Transiti 28
Tremate, tremate: Le Vespe sono arrivate!
18 settembre 2009: NONOSTANTE L’AUTUNNO LE VESPE CONTINUANO A PUNGERE!!!
Aperitivo d’inaugurazione del nuovo spazio autogestito per donne "LE VESPE" presso "IL POSTO" di Via Bramantino
Dalle 19 in poi ci sarà da bere e da mangiare per tutte e tutti!
Per l’occasione: diffusione a sorpresa di introvabili numeri di "nonostante milano" e foto di gruppo dietro la consolle di radiocane!
In solidarietà con i/le ribelli del Cie di Via Corelli attualmente in carcere per essersi ribellate/i contro i lager di stato
In via Bramantino angolo via De Predis (le insegne nere), zona Prealpi (tram 12, 1; autobus 90/91; passante villapizzone)
LE VESPE – SPAZIO AUTOGESTITO PER DONNE
Ciò che puoi trovare da subito:
* Informazioni, assistenza e indirizzamento alle strutture per richieste di interruzione di gravidanza.
* Informazioni e indirizzamento ai consultori pubblici milanesi e alle strutture ospedaliere a cui rivolgersi per problemi ginecologici, gravidanza, parto, menopausa.
* Informazioni e indirizzamento alle strutture contro la violenza maschile sulle donne.
* Una piccola biblioteca.
* Per segnalare abusi riguardo alla richiesta di IVG o di pillola del giorno dopo, o sulla presenza di medici obbiettori di coscienza in consultori o ospedali.
* Per segnalare chi denuncia chi non ha il permesso di soggiorno.
APERTO OGNI VENERDì MATTINA DALLE 10.30 ALLE 12.30
NOI NON DENUNCIAMO CHI NON HA IL PERMESSO DI SOGGIORNO
Le mura dello spazio dovranno essere attraversate, dovranno rappresentare un passaggio per le nostre parole, idee, azioni, che una volta fuori diventeranno sovversive, espressione dell’autonomia delle donne, la quale scardina la logica della delega, sovverte l’ordine costituito e le complicità su cui si regge!
La Consultoria autogestita non va in vacanza
Per tutto il mese di agosto la Consultoria di via dei Transiti aprirà coi soliti orari.
Da settembre, invece, i nuovi orari saranno:
il primo martedì del mese dalle 14.30 alle 18.30;
tutti gli altri martedì dalle 16.00 alle 18.30.
Qui trovate il volantino da stampare e diffondere.