Inchiesta sugli ospedali milanesi: il presidio ospedaliero Macedonio Melloni/Fatebenefratelli

La mappatura continua con la Macedonio Melloni di Milano, dove siamo andate il 5 marzo scorso a distribuire un volantino ironico sulle svendite ospedaliere per far conoscere la campagna Obiettiamo gli obiettori.

Il volantinaggio si inseriva nel ciclo di iniziative Le donne non sono dove ve le aspettate, le donne sono dappertutto! 

Ed ecco qui la scheda, sintetica ma assai significativa per quanto riguarda la spartizione dei poteri.

13 Maggio 2008, a Milano costruiamo un comitato cittadino per la campagna Obiettiamo gli Obiettori

Dopo la presentazione della campagna Obiettiamo gli Obiettori tenutasi il 2 aprile 2008 eravamo rimaste che il prossimo incontro si sarebbe tenuto il mese successivo, con l’obiettivo di creare un comitato cittadino a sostegno della campagna. Nel frattempo ciascuna/o doveva attivare le proprie conoscenze e competenze, per continuare a raccogliere dati e nomi e per coinvolgere altri soggetti interessati.
Passato un mese, proponiamo di vedersi Martedi 13 maggio alle ore 21.00 presso l’Ambulatorio Medico Popolare di via dei Transiti, per scambiarsi il materiale e le informazioni finora raccolte e cominciare a gettare le basi per la costituzione di un Comitato Cittadino Obiettiamo gli Obiettori.

Inchiesta sull’obiezione di coscienza negli ospedali milanesi

Uno dei passaggi fondamentali per la campagna Obiettiamo gli obiettori e’ quello di effettuare un’indagine sul territorio, per capire anche a partire dai dati quale e’ il contesto che ci circonda. La ricerca delle informazioni e’ stata anche l’occasione per sviluppare la rete di contatti. I dati ufficiali sono infatti quelli diffusi dai media, oltre che dai  radicali e dalla  CGIL, e i dati della Regione Lombardia si fermano al 2000, abbiamo quindi pensato di  aggiornarli ampliando la nostra rete, grazie alla preziosa partecipazione di operatrici e operatori attive/i nel settore ospedaliero,compagne e compagni che stanno contribuendo alla costruzione della campagna.

In ogni scheda troverete alcuni dati interessanti: l’appartenenza politica dei direttori generali (perche’ tutto e’ affidato alla lottizzazione ed alle spartizioni politiche), la percentuale di obiezione, i nominativi dei primari e dei ginecologi. In piu’, per rendere queste schede uno strumento concreto abbiamo aggiunto anche tutte le note utili per chi deve accedere alla struttura per una interruzione di gravidanza, assieme al rapporto tra interruzioni di gravidanza e numero di parti e il trend dell’obiezione tra il 2000 e il 2007.

Vorremmo che queste schede diventassero uno strumento di lavoro e vi invitiamo ad aggiornarli partendo dai dati in vostro possesso e dalle esperienze personali. Leggi tutto “Inchiesta sull’obiezione di coscienza negli ospedali milanesi”

L’inghippo della “clausola di coscienza”

"Il medico che rifiuta di dare la ‘pillola del giorno dopo’ alla donna che gliela chiede non può poi disinteressarsi al caso, ma deve attivarsi per aiutare la paziente a trovare il contraccettivo di emergenza in tempi ragionevoli e appropriati". Questa la posizione ufficiale della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo). "L’obiezione di coscienza addotta a giustificazione del rifiuto, come racconta l’articolo – chiarisce il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco – non esiste, sotto il profilo giuridico, in altre fattispecie all’infuori dell’aborto o di alcune tecniche di fecondazione assistita". Diversamente, spiega all’Adnkronos Salute, "in questi casi esiste solo una clausola di coscienza, che però non esaurisce i doveri del medico".

 

Così riportava lo scorso 5 febbraio Adnkronos Salute.

 

Ma che cos’è la clausola di coscienza?

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Ogo: una campagna delle donne per le donne

La campagna Obiettiamo gli obiettori, nata da una intuizione del
collettivo femminista Maistat@zitt@ di Milano, è stata fatta propria
dall’assemblea delle femministe e lesbiche tenutasi a Roma il 23-24
febbraio ’08 ed è stata immediatamente rilanciata in diversi territori
da vari gruppi di donne, dal Friuli alla Sicilia.

Obiettiamo gli obiettori è una campagna delle donne per le donne. Poiché il tema della libera scelta riguardo alla maternità si inserisce in quello più ampio dell’autodeterminazione delle donne, referenti della campagna sono i collettivi femministi e lesbici e le singole che si stanno battendo per l’affermazione di questo diritto e vogliono costruire un ponte con chi lavora nei consultori e all’interno dei reparti di ostetricia e ginecologia garantendo l’interruzione volontaria di gravidanza.

L’interruzione di gravidanza evidenzia la contraddizione tra sessualità femminile e maschile, per questo il contributo maschile alla campagna può essere soltanto la radicale messa in discussione del proprio comportamento sessuale.  Leggi tutto “Ogo: una campagna delle donne per le donne”

Obiettori? No grazie

Pubblichiamo un articolo uscito su Micromega di Carlo Flamigni

La Legge 194 va cambiata, certo. Per esempio va abolita l’obiezione di coscienza che, nei fatti, impedisce alle donne di avvalersi di un diritto garantito loro dalla legge e, per di più, costituisce un rischio per la loro stessa salute. I reparti di ginecologia inizino almeno a non assumere più obiettori. E si rimetta al centro la donna.

Il pdf dell’articolo lo trovate qui 🙂 

OgO – report dell’assemblea pubblica a Milano

 

Milano, mercoledì 2 aprile 2008

L’assemblea, affollatissima di donne provenienti anche da altre città, si è aperta con un video del ’76: il colloquio tra una donna di Seveso intenzionata ad usufruire dell’aborto terapeutico e un ginecologo cattolico antiabortista. La legge 194 sarebbe stata approvata due anni più tardi ma, facendo un parallelo tra allora e oggi, si è evidenziato quanto poco-niente sia cambiato su ciò riguarda noi donne, i nostri corpi e gli ostacoli che ci troviamo ad affrontare quando intendiamo praticare il nostro diritto all’autodeterminazione.

Anche dopo l’entrata in vigore della 194 le difficoltà che le donne devono affrontare quando voglio interrompere una gravidanza sono enormi, anche perché questa legge nega l’autodeterminazione della donna, riconosce il diritto all’obiezione di coscienza e introduce i volontari nei consultori. Il problema è tanto più grave quanto più si tende a lasciare alla libera interpretazione di medici, politici ecc., l’attuazione della norma. 

L’assemblea è stata molto ricca e partecipata. Cerchiamo, qui, di darne una sintesi utile a chi in altre città intende far propria la campagna contro l’obiezione di coscienza sull’interruzione di gravidanza.

Leggi tutto “OgO – report dell’assemblea pubblica a Milano”