Inchiesta sull’obiezione di coscienza negli ospedali milanesi

Uno dei passaggi fondamentali per la campagna Obiettiamo gli obiettori e’ quello di effettuare un’indagine sul territorio, per capire anche a partire dai dati quale e’ il contesto che ci circonda. La ricerca delle informazioni e’ stata anche l’occasione per sviluppare la rete di contatti. I dati ufficiali sono infatti quelli diffusi dai media, oltre che dai  radicali e dalla  CGIL, e i dati della Regione Lombardia si fermano al 2000, abbiamo quindi pensato di  aggiornarli ampliando la nostra rete, grazie alla preziosa partecipazione di operatrici e operatori attive/i nel settore ospedaliero,compagne e compagni che stanno contribuendo alla costruzione della campagna.

In ogni scheda troverete alcuni dati interessanti: l’appartenenza politica dei direttori generali (perche’ tutto e’ affidato alla lottizzazione ed alle spartizioni politiche), la percentuale di obiezione, i nominativi dei primari e dei ginecologi. In piu’, per rendere queste schede uno strumento concreto abbiamo aggiunto anche tutte le note utili per chi deve accedere alla struttura per una interruzione di gravidanza, assieme al rapporto tra interruzioni di gravidanza e numero di parti e il trend dell’obiezione tra il 2000 e il 2007.

Vorremmo che queste schede diventassero uno strumento di lavoro e vi invitiamo ad aggiornarli partendo dai dati in vostro possesso e dalle esperienze personali.

Ad una prima analisi dei dati in nostro possesso risulta che i Direttori Generali dei 7 ospedali presi in considerazione sono spartiti tra CL (5), AN (1), UDC (1): la percentuale degli obiettori e’ del 66%.                     
Dei 7 ospedali censiti 3 hanno responsabili dei reparti di ostetrica e ginecologia non obiettori, questa, che puo’ sembrare una contraddizione per la ciellina Milano e’, probabilmente, da spiegarsi col fatto che l’Ivg – come abbiamo già detto – e’ anche un business: gli ospedali, infatti, ottengono per ogni Ivg effettuata un rimborso regionale di 1400 euro con un guadagno altissimo visto che la prestazione si effettua in day hospital e non e’ particolarmente costosa.

3 risposte a “Inchiesta sull’obiezione di coscienza negli ospedali milanesi”

  1. presto arriveranno le schede e sempre a breve ci sara’ una seconda assemblea pubblica di confronto con le realta’ autorganizzate e le soggettivita’ non aggregate, che vogliono partecipare alla campagna. Marzia torna a leggerci, pubblicheremo tutte le informazioni su questo blog.

  2. ciao a tutte vorrei sapere quando farete un’iniziativa pubblica o un’assemblea vorrei sentire cosa hanno da dire chi lavora all’interno degli ospedali, se si stanno muovendo anche dall’interno, insomma come procede la campagna…

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