Aborti illegali a Napoli – arrestati tre medici e un’infermiera

L’accusa e’ di associazione a delinquere per interruzioni di gravidanza, Un ginecologo e’ indagato anche per violenza sessuale nei confornti di una paziente

Napoli, praticavano aborti illegali


arrestati tre medici e un’infermiera

NAPOLI – Tre medici e un’infermiera sono stati arrestati a Napoli con l’accusa di aver praticato aborti clandestini. Sono ritenuti responsabili di aver violato la legge 194 e di aver messo in piedi un’associazione a delinquere per praticare interruzioni di gravidanza illegali, in ambiente non ospedaliero e anche oltre il limite imposto per legge della dodicesima settimana. Leggi tutto “Aborti illegali a Napoli – arrestati tre medici e un’infermiera”

Sanità razzista

INTOLLERANZA A BRESCIA

"Non ti curo, voi rom mi fate schifo"

Interrogazione su un medico Asl

La pesantissima frase rivolta da una dottoressa a una rom malata da anni arriva in parlamento grazie a un’interpellanza dell’ex sindaco Paolo Corsini

BRESCIA, 11 giugno 2008 – NON TI CURO perchè voi rom mi fate schifo". E’ la pesantissima frase con cui una dottoressa dell’Asl di Brescia potrebbe aver negato le cure a una donna rom.

Per cercare di far luce su quanto sarebbe effettivamente accaduto i parlamentari del Pd Paolo Corsini e Pierangelo Ferrari hanno presentato un’interrogazione urgente al Ministro del lavoro, salute e politiche sociali e al Ministro delle Pari Opportunità.

I due parlamentari sono venuti a conoscenza di quanto sarebbe accaduto da un’inchiesta pubblicata da un quotidiano locale di Brescia. E’ stata la donna, che si chiama Luisa, malata seriamente da 4 anni e madre di 5 figli, uno dei quali con seri problemi di salute a riferire alla giornalista bresciana quanto le avrebbe detto la dottoressa dell’Asl. Nell’interrogazione urgente Corsini e Ferrari chiedono se non si ritenga d’aprire "un’inchiesta al fine di verificare la veridicità di quanto riferito dal quotidiano". 

E "QUALORA LA veridicità fosse confermata, un fatto d’estrema gravità, offensivo della dignità della persona, inqualificabile oltre che assai rilevante sotto il profilo del mancato espletamento delle responsabilità deontologiche connesse all’esercizio della professione medica, quali misure intendano assumere affinchè i dirigenti dell’Asl bresciana intervengano nei confronti del medico in questione". 

di MARIO PARI

fonte: http://qn.quotidiano.net/2008/06/11/96157-curo_fate_schifo.shtml

Aborti “di lusso” a Napoli

E’ di oggi la notizia secondo cui un ginecologo napoletano avrebbe denunciato alcuni colleghi per aver praticato aborti clandestini in cliniche private. Chissà se anche questa volta si tratta di vizi privati e pubbliche virtù, cioè di medici che fanno dichiarazione di obiezione di coscienza per poi ingrassare i loro portafogli praticando interruzioni di gravidanza nelle cliniche private o nei propri ambulatori, come già si è saputo di GenovaIschiaTermoli

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Il Tar boccia le linee-guida formigoniane sulla 194

Per ora questa faccenda vergognosa pare risolta, ma già la Regione Sagrestia pensa al contrattacco

Aborto, il Tar ferma la Lombardia

MILANO – Lombardia, dietrofront – obbligato – sull’aborto terapeutico. La Regione fissa limiti più restrittivi sull’interruzione di gravidanza? Il Tar li sospende. È successo così ieri, con il tribunale amministrativo lombardo che ha accolto la richiesta di sospensiva delle linee guida di applicazione della legge 194 presentata dalla Cgil e da un gruppo di medici. Si torna al passato. Con una vittoria per il sindacato e una doccia fredda per il presidente della Regione, Roberto Formigoni. Che, però, non si dà per vinto: «Siamo pronti a ricorrere al Consiglio di Stato. E a chiedere la sospensiva della sospensiva».

Storia di una vicenda al centro di polemiche, scontri politici, dibattiti. Ricapitolando: a gennaio la Regione Lombardia stabilisce nuove linee guida della 194. In pratica, l’aborto terapeutico non è più consentito oltre le 22 settimane e tre giorni. L’atto abbassa così di 11 giorni il limite di 24 settimane generalmente accettato dai medici. L’indicazione viene avanzata da un comitato scientifico e di fatto si adegua al codice di autoregolamentazione in vigore nella clinica milanese Mangiagalli dal 2004.

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Vita da gettonista

Lo scorso 8 aprile il quotidiano francese Libération ha pubblicato un articolo sulla situazione dell’Ivg in Italia, poi ripubblicato sul numero 739 di Internazionale. L’articolo comincia con la storia di un gettonista, cioè uno degli operatori sanitari esterni che vengono chiamati dalle strutture ospedaliere per supplire alla presenza di obiettori e garantire l’Ivg.

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L’odissea del giorno dopo – da repubblica

Dopo il Corriere anche Repubblica pubblica un’inchiesta sull’odissea, o il gioco dell’oca, a cui e’ sottoposta una donna a Milano, che si trovi nella situazione di dover prendere la pillola del giorno dopo. Certo esistono altri contraccettivi, ed arrivare alla pillola del giorno dopo e’ gia’ un passaggio che implica alcune ‘disattenzioni’ ma ad ogni modo nessun medico puo’ rifiutare di prescrivere quello che e’ a tutti gli effetti un contraccettivo e non un abortivo. Per quel che riguarda la situazione lombarda e’ chiara l’impronta che Formigoni ha voluto costruire, speriamo non diventi il futuro ministro della sanita’.

Pubblichiamo quindi integralmente l’articolo di di Davide Carlucci, Zita Dazzi e Oriana Liso.

L’odissea negli ospedali
per la pillola del giorno dopo

Tempi lunghi e anche i no dei medici obiettori

È una caccia al tesoro. Ottenere una prescrizione per la "pillola
del giorno dopo" negli ospedali milanesi può trasformarsi in un
gioco dell’oca, fatto rimbalzando di ospedale in ospedale,
soprattutto se si abita nell’hinterland, come testimoniato da una
lettera pubblicata su Repubblica mercoledì. Una gara non
impossibile da vincere, ma nella quale bisogna avere molta pazienza
e una discreta dose di fortuna. Leggi tutto “L’odissea del giorno dopo – da repubblica”

Obiettori? No grazie

Pubblichiamo un articolo uscito su Micromega di Carlo Flamigni

La Legge 194 va cambiata, certo. Per esempio va abolita l’obiezione di coscienza che, nei fatti, impedisce alle donne di avvalersi di un diritto garantito loro dalla legge e, per di più, costituisce un rischio per la loro stessa salute. I reparti di ginecologia inizino almeno a non assumere più obiettori. E si rimetta al centro la donna.

Il pdf dell’articolo lo trovate qui 🙂 

saltano le linee guida sulla 194

Formigoni e la sacra regione lombardia non si smentiscono mai:



da "Il Messaggero" 

Aborto, saltano le linee guida sulla 194:
opposizione al documento del ministero



ROMA
(26 marzo) – Niente accordo, in conferenza unificata, sul documento che
contiene le indicazioni per una migliore applicazione della legge 194
del 1978 sull’interruzione di gravidanza. «Ognuno è rimasto sulle
proprie posizioni – ha detto, al termine della conferenza, il
sottosegretario alla Sanità, Serafino Zucchelli – e sul tema è
intervenuta la campagna elettorale che ha tolto serenità di giudizio.
Non c’è l’intesa delle Regioni e quindi il documento lo teniamo nel
cassetto». Il sottosegretario ha fatto dunque riferimento
all’opposizione al documento da parte della Regione Lombardia. «Il
nostro documento è fatto bene – ha insistito Zucchelli – e un accordo
era stato trovato anche con i tecnici della Regione Lombardia ma il
presidente Formigoni lo ha fatto poi rimangiare. Ha pesato la politica,
questi temi vengono strumentalizzati in campagna elettorale».
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