“Mobbizzati perché applichiamo la 194”

A difesa della legge, dell’etica professionale e della salute della donna i ginecologi non obiettori fondano l’associazione L.A.I.G.A.

Per capire meglio la regressione della civiltà nel nostro paese basterebbe andare nei reparti di  ginecologia dove, oramai, sono rari come le mosche bianche i medici non obiettori. Sono rimasti talmente in pochi da essere isolati e in molti casi derisi, emarginati professionalmente e addirittura  mobbizzati. Sono talmente impauriti che quelli tra loro che praticano l’aborto terapeutico vengono visti come estremisti dell’autodeterminazione della donna.

La ginecologa romana Silvana Agatone ha preso coraggio e ha denunciato pubblicamente questo stato di disagio: «Quanti siamo e chi siamo noi ginecologi ospedalieri che affrontiamo le tematiche dell´aborto terapeutico in ospedale? Non lo sappiamo, perché non esiste una lista delle regioni, né all´istituto superiore di sanità, né al ministero della Salute», scrive in una lettera ai giornali.

La ginecologa affronta in modo particolare il caso in cui necessita un aborto terapeuticose viene diagnosticata una malformazione del feto «la coppia deve migrare da un ospedale all´altro in cerca del luogo dove possa sottoporsi ad aborto perché, come si evince dall´ultima relazione del ministero della Salute sulla 194 del 21 aprile 2008, non esiste una rete di collegamento su questo punto».

Ma durante il periodo estivo a vacanze iniziate la situazione peggiora ancora a causa della disorganizzazione diffusa da alcuni anni nella rete ospedaliera di  molte regioni, in certi casi si tratta di vera e propria anarchia, e il caso della donna ricoverata al San Camillo di Roma dove a causa delle ferie mancava chi poteva fare l´intervento.

Oltre a essere un lavoro gravoso e penalizzante per i medici, la ginecologa romana denuncia che le lacune della 194 (ovvero il fatto che non specifici su quali malformazioni agire) può esporre i medici non obiettori anche al rischio di denunce.

A fronte di questo stato di vero e proprio degrado nel giugno scorso, è nata l’associazione L.A.I.G.A. (Libera associazione italiana ginecologi per l´applicazione della legge 194/78) che si propone di mettere insieme i medici che si occupano di garantire alle pazienti in tutto il paese il diritto di abortire. Inoltre l’associazione si costituirà civile a sostegno delle donne in difficoltà.

 

Fonte: LAVOROeSALUTE news