L’accusa e’ di associazione a delinquere per interruzioni di gravidanza, Un ginecologo e’ indagato anche per violenza sessuale nei confornti di una paziente
Napoli, praticavano aborti illegali
arrestati tre medici e un’infermiera
NAPOLI – Tre medici e un’infermiera sono stati arrestati a Napoli con l’accusa di aver praticato aborti clandestini. Sono ritenuti responsabili di aver violato la legge 194 e di aver messo in piedi un’associazione a delinquere per praticare interruzioni di gravidanza illegali, in ambiente non ospedaliero e anche oltre il limite imposto per legge della dodicesima settimana.
I carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito i provvedimenti di fermo emessi dalla Procura partenopea nei confronti dei ginecologi Achille Della Ragione, 61 anni, e Luigi Langella, 57 anni, in servizio nel reparto di ostetricia dell’ospedale San Paolo di Napoli, dell’anestesista Vincenzo Grillo, 68 anni, e della segretaria di Langella, Maria Cristina Pollio, 54 anni, che a volte svolgeva mansioni di infermiera. Langella è inoltre indagato per violenza sessuale. Avrebbe costretto una donna straniera che si era rivolta a lui per un aborto illegale ad avere un rapporto sessuale in cambio di uno sconto.
Le indagini – che sono scaturite da un’inchiesta del quotidiano Il Mattino e partite dopo la denuncia da parte di un medico napoletano di aborti fuorilegge praticati da alcuni colleghi – hanno svelato che i quattro utilizzavano lo studio privato di Langella per le interruzioni di gravidanza illegali. Per questo l’ospedale San Paolo, in cui il ginecologo è responsabile del servizio Ivg, risulta del tutto estraneo alle accuse. A smistare le pazienti a Langella era Della Ragione, già coinvolto in passato in indagini sull’aborto clandestino e ora, fanno sapere i pm, "non più in servizio per i suoi gravi trascorsi giudiziari".
Nel tariffario i prezzi variavano da 500 a 2.500, anche 3.000 euro, nei casi di particolare riservatezza. Le donne che si sottoponevano all’aborto entro il terzo mese erano ricoverate in day hospital, mentre quelle per cui il limite del terzo mese era superato venivano mandate all’estero, in cliniche inglesi o spagnole. Le interruzioni di gravidanza erano praticate senza accertamenti preventivi e senza garanzie sanitarie, anche in anestesia totale con un aumento del prezzo.
fonte: repubblica
Ricordiamo a chi interviene su questo blog di attenersi alla tematica e di evitare di farne il luogo delle proprie personali polemiche (tanto più se antiabortiste!). Gli antiabortisti hanno fin troppo spazio altrove e non ci interessa offrire loro alcuna ospitalità.
Vi spiego io chi è Achille della Ragione
Il 28 agosto la Cassazione ha fatto passare in giudicato una severa condanna nei miei confronti per aver costretto una donna ad abortire, una pena degna di uno spietato boss della camorra, di un trafficante di droga internazionale, di un killer. Io viceversa sono innocente, vittima di una squallida storia di estorsione; appena la motivazione della sentenza sarà depositata i miei avvocati chiederanno la revisione del processo basata sulla resipiscenza della donna accusatrice ed adiranno alla Corte di Strasburgo per segnalare le continue compressioni al diritto di difesa esercitate nei miei confronti in tutti i gradi del giudizio.
Ma vogliamo cominciare dal principio?
Correva il 1972, l’anno della mia laurea in Medicina, ma soprattutto dell’incontro a Los Angeles con Karman, l’inventore dell’omonimo metodo per indurre l’aborto nella fase iniziale della gravidanza attraverso l’aspirazione, una metodica rivoluzionaria che relegava per sempre nei libri di storia della medicina il famigerato raschiamento, terrore per generazioni di donne di tutto il mondo, le quali, in totale assenza di contraccettivi, erano costrette a sottoporsi più volte nel corso della vita ad una inutile tortura. Un metodo impregnato da un’onesta concezione filosofica: nei primi giorni di gestazione l’embrione, non possedendo una parvenza di sistema nervoso centrale, non ha acquisito pienamente la dignità di essere umano. Un argomento controverso in stridente contrasto con la dottrina della Chiesa, che ha sancito con un’apposita enciclica l’inizio della vita con la fecondazione.
(Invito chi volesse approfondire la questione a consultare su internet il mio saggio: ”Storia dell’aborto dall’antichità ai nostri giorni”).
Lo scienziato mi insegnò la tecnica e mi fornì in esclusiva per l’Italia il materiale per eseguire il rapido (40-50 secondi) intervento che non richiede anestesia e viene percepito dalla donna come una sensazione simile al dolore mestruale.
Dopo qualche anno vi fu un altro incontro decisivo con Adele Faccio, fondatrice del Cisa, un’organizzazione la quale, mentre erano ancora da noi in vigore le norme del codice Rocco, che consideravano l’interruzione volontaria della gravidanza un’esecrabile reato contro l’integrità della stirpe con pene severissime anche per la paziente, si adoperava per aiutare tutte le donne che non potevano pagare le salatissime parcelle dei cucchiai d’oro.
A Napoli imperavano ed imperversavano Monaco ed Ammendola con onorari di 600.000 – 700.000 lire, mentre il Cisa richiedeva una semplice offerta a chi poteva e voleva pagare, massimo 50.000 lire.
Divenni il punto di riferimento del Cisa ed anche dell’Aied, che organizzavano pulman e voli charter da tutta Italia verso il mio studio di via Manzoni. Migliaia di pazienti al punto che, nel 1978, potevo dichiarare ad un incredulo giornalista della Stampa sceso a Napoli per un’inchiesta: negli ultimi due anni ho eseguito 14.000 aborti.
Da quella mia incauta e spavalda (avevo trenta anni) dichiarazione, pubblicata in prima pagina a nove colonne sul quotidiano torinese e ripresa da tutta la stampa nazionale, sono originati tutti i miei guai giudiziari, unica consolazione aver favorito l’approvazione della legge 194, che stagnava nelle sorde e grigie aule parlamentari. Il fisco mi presentò una tassazione di un miliardo e mezzo per tre anni di attività professionale, mentre l’ospedale presso cui lavoravo mi licenziò in tronco, ma il tempo è stato galantuomo e, dopo una causa ultraventennale, prima il Tar e poi il Consiglio di Stato mi diedero ragione e condannarono l’Asl ad un risarcimento di 900 milioni.
Nel 1991 presso l’ospedale di Cava de’ Tirreni mettevo a punto una metodica farmacologica per provocare l’aborto associando alcuni prodotti noti alla farmacopea ufficiale per altre indicazioni. Anche allora grande tempesta e tutti contro, dal primario al direttore sanitario, dalla Asl alla magistratura, che sequestrò le cartelle cliniche e sottopose le pazienti a defatiganti interrogatori. Alla fine fu vietato ai farmaci di entrare in ospedale, io venni licenziato e la stampa osservò un rigoroso silenzio sulla vicenda, ad eccezione di alcune prestigiose riviste scientifiche straniere che pubblicarono la mia esperienza clinica.
Ancora oggi l’Italia, a distanza di quasi venti anni, è ancora uno dei pochi Paesi al mondo dove ancora non è stata introdotta una metodica farmacologica per indurre l’aborto.
Nel 1994 un disastroso infarto e dieci giorni in sala di rianimazione mi consigliarono di ridurre al massimo la professione ed a chiudere definitivamente con l’aborto. Occasione per poter dedicare il mio tempo alla scrittura, all’arte, agli scacchi (disciplina nella quale in pochi mesi divenni maestro).
A ventinove anni avevo pubblicato il mio primo libro (Moderne metodiche per provocare l’aborto), dopo erano seguiti altri volumi prevalentemente di divulgazione medica, ricordo in particolare la Frigidità nella donna, del 1992, nel quale portavo a conoscenza un apparecchio da me ideato per favorire l’orgasmo:il vaginometro.
Ora ho più tempo per pensare, studiare, scrivere.
Il secolo d’oro della pittura napoletana, un’opera in dieci tomi sul nostro glorioso Seicento, una serie di monografie su importanti collezioni private di dipinti e su alcuni artisti (Pacecco De Rosa, Giuseppe Marullo ed Aniello Falcone) che attendevano da tempo una degna consacrazione.
Una carrellata tra serio e faceto con i seni più belli di tutti i tempi immortalati dagli artisti, un’indagine sulle chiese di Ischia, una rivisitazione storica del mito di Achille Lauro ed un’inchiesta rigorosa ed in anticipo sui tempi del disastro rifiuti in Campania.
L’ultima mia fatica letteraria, a giorni in tutte le edicole e librerie, è le Tribolazioni di un innocente, una denuncia delle spaventose condizioni di vita nel carcere di Poggioreale, già consultabile sul web digitando il titolo.
In totale trenta libri e circa mille articoli su riviste scientifiche, di storia, di scacchi, di filosofia, di politica, di attualità e la collaborazione a numerosi quotidiani cartacei e telematici.
Nel frattempo vi è anche il tempo per un’esperienza elettorale con i radicali conseguendo la migliore percentuale di voto in Campania e non divenendo senatore soltanto per il mancato raggiungimento del quorum.
Negli ultimi dieci anni divenni poi il deus ex machina del salotto culturale che mia moglie Elvira teneva settimanalmente nella sua villa di Posillipo, un cenacolo al quale hanno partecipato come relatori i migliori cervelli della Campania, tutti i nomi che contano nei vari campi dello scibile. Personaggi prestigiosi: docenti universitari, scrittori, registi, giornalisti, politici che accoglievano felici l’invito alla discussione e che oggi, salvo pochi, affermano di non avermi mai conosciuto e se mi incontrano girano sdegnosamente lo sguardo.
Sono centinaia di nomi, ne ricordo qualcuno, in rigoroso ordine alfabetico, scusandomi con coloro che non nomino: Giancarlo Alisio, Antonio Baffi, Antonio Cirino Pomicino, Guido D’Agostino, Renato De Falco, Giovan Battista de Medici di Ottaviano, Italo Ferraro, Arturo Fratta, Pietro Gargano, Giuliana Gargiulo, Benedetto Gravagnuolo, Marta Herling, Goffredo Locatelli, Alfonso Luigi Marra, Titti Marrone, Eugenio Mazzarella, Riccardo Mercurio, Mauro Maldonato, Giuseppe Montesano, Luigi Necco, Vincenzo Pacelli, Giulio Pane, Mario Alberto Pavone, Silvio Perrella, Eleonora Puntillo, Fabrizia Ramondino, Massimo Rosi, Aldo Loris Rossi, Domenico Scafoglio, Luciano Scateni, Jean Noel Schifano, Alfonso Scirocco, Michele Serio, Aurora Spinosa, Boris Ulianich, Valerio Ventruto.
Ad un’attività culturale sedentaria affiancavo ogni anno una sessantina di visite guidate (dal sottoscritto e da mia moglie) ai monumenti, alle chiese, alle mostre, ai musei della nostra città, con puntate mensili nella regione ed in giro per l’Italia, lì dove si svolgevano importanti rassegne artistiche. Visite seguite nel tempo da migliaia di persone, dal semplice appassionato allo specialista erudito.
Ogni mese organizzavo, con la collaborazione di studiosi di fama nazionale, conferenze sugli argomenti più vari nelle più prestigiose sedi di dibattito dall’Istituto per gli studi filosofici al Goethe , dal Grenoble alla Feltrinelli.
Negli ultimi mesi ho girato le scuole della Campania, prediligendo quelle del Bronx più profondo da Scampia a Forcella, per sensibilizzare i giovani, il nostro futuro, sul dramma del problema dei rifiuti, regalando a tutti (grazie alla sensibilità dell’editore) una copia del mio “ Monnezza viaggio nella spazzatura campana”.
La breve autobiografia potrebbe essere giunta alla conclusione (con l’invito, per chi vuole conoscere i miei lavori, a consultare questo sito internet, perché gli ultimi avvenimenti risalgono all’estate scorsa e potrebbero agevolmente collegarsi all’incipit del racconto, ma per completezza ed onestà vorrei rispondere alle domande che potrebbero essermi formulate da un ipotetico avvocato del diavolo
1)In due anni 14.000 aborti, quanti in 30 anni di attività?
Nel 1996 nel corso di un’indagine che, dopo l’interrogatorio di oltre 400 mie clienti, portò alla scoperta di 4-5 casi di interruzioni di gravidanza avvenute nel mio studio, nel complimentarmi con le due giovani pm che avevano condotto l’inchiesta, segnalai che erano sfuggiti alle pur rigorose inquirenti altri circa 40.000 aborti dei quali dichiarai di essere l’autore.
2) Si sente colpevole per quel che ha fatto?
Ritengo di aver agito sempre e soltanto nell’interesse delle pazienti che, spontaneamente, si rivolgevano a me per essere aiutate. Sono fermamente convinto che la volontà della donna vada rispettata, se si manifesta nelle primissime fasi della gestazione (quelle nelle quali si può adoperare il metodo Karman, l’unico da me utilizzato) quando l’embrione ha caratteristiche tali da non poterlo identificare come persona; viceversa sono del parere che l’interruzione della gravidanza a mese alto, anche se permessa dalla legge, sia poco diversa da un omicidio.
3) Tanti interventi corrispondono ad una bella cifra, quanto ha guadagnato?
Ho guadagnato cifre ragguardevoli, ma sarei criticabile se le avessi realizzate praticando banali appendicectomie?
In Italia una donna è libera di rivolgersi ad un medico di sua fiducia per qualunque patologia, ma non per un’interruzione di gravidanza, che deve essere praticata solo in centri pubblici. Ben diversa è la legislazione in nazioni ben più civili della nostra:Spagna, Inghilterra, Olanda, Stati Uniti, Francia ecc…, dove la paziente è libera di rivolgersi al suo ginecologo; è una situazione paradossale, figlia dell’ipocrita compromesso tra la sinistra ed i cattolici quando fu varata la legge 194, un aborto giuridico, che dopo 30 anni richiede una revisione in più punti, facendo salva naturalmente l’autodeterminazione della donna, la quale deve essere libera di rivolgersi presso un medico di sua fiducia.
Per trovare una soluzione tutti, a partire dai mass media, dobbiamo abituarci all’idea che un aborto praticato da un abile professionista in uno studio medico debba chiamarsi semplicemente privato e non, pomposamente, clandestino.
Achille della Ragione
Voglio raccontarvi io chi è Achille della Ragione: non certo il mostro che la stampa vuole presentare in questi giorni.
Non parlerò del marito e padre esemplare, dello studioso, del maestro di scacchi, dell’autore di 30 libri e 500 articoli sui più svariati argomenti, indefesso animatore di iniziative culturali di notevole spessore e di caleidoscopica versatilità; dovrei dilungarmi troppo, voglio descrivere la sua trentennale attività di ginecologo, sempre in prima linea, quell’attività per la quale oggi viene pubblicamente crocifisso.
Lo conosco da oltre trenta anni, militante radicale come me, assertore convinto del diritto delle donne a scelte dolorose come quella dell’aborto, certo che la dignità della vita si manifesti pienamente solo dopo alcune settimane dalla fecondazione,il periodo di praticabilità del metodo Karman da lui introddo per primo in Italia negli anni Settanta.
Fu tra i fondatori del Cisa ed è sempre stato in prima fila in tutte le battaglie per la liceità dell’aborto.
Ha sempre pagato di persona, ma questa volta il prezzo è scandalosamente spropositato. Rammento quante volte abbia convinto le donne a recedere dal loro proposito di abortire e quante volte abbia offerto gratuitamente la sua professionalità.
Non posso credere alle accuse che ora gli vengono rivolte, certamente si tratta di un gigantesco equivoco. Migliaia di donne di tutta Italia e di tutti i ceti sociali potrebbero testimoniare la sua integrità morale e la sua straordinaria abilità manuale.
I nostri nipoti ascolteranno incredulila sua storia e la bizzarra circostanza che il suo comportamento sia stato considerato riprovevole.
Maurizio Nottola
forse langella è stato un bravo medico con voi perchè avevate soldi a suficienza per pagare! ma non tutti sono così fortunati! e questi medici si sono approfittati proprio di queste persone! perchè sapevano che avevano bisogno di loro e per far qualche soldo erano disposti a tutto. sono persone senza cervello, senza dignità che se ne approfittano delle persone in difficoltà. hanno violato il diritto delle donne ad avere un giusto trattamento , le hanno sfruttate per i loro porci comodi.
Io conosco Langella, ed e’ una persona eccezionale…un professionista stimato non si crede ma la prima extracomunitaria in cerca di notorieta’ viene subito creduta?
Vi scrivo sotto falso nome per non essere messa poi alla gogna….
Ma ci ricordiamo di Enzo Tortora che e’ stato diffamato, messo in carcere e fatto morire?
Ho conosciuto questo medico, Luigi Langella, poiche’ otto anni fa ho praticato un’interruzione di gravidanza volontaria al San Paolo, e non credo di avere incotrato persona piu’ dolce e sensibile.
Mi ha sostenuta moralmente, invitandomi a pensarci fino all’ultimo istante prima dell’intervento, mi ha stretto forte forte la mano, proprio per non creare equivoci, mentre piangevo a dirotto (se mi avesse preso la mano dolcemente ora penserei che fosse stato un gesto sensuale…)…e’ stato il primo sorriso che ho visto al mio risveglio…ed a differenza delle infermiere che mi hanno trattata di schifo…lui con me e’ stato un amico…ancora parlo di lui con affetto quanto parlo di quell’orribile esperienza….
prima di fare al lupo, al lupo, e rovinare la vita di una persona stimata e scrupolosa stiamo attenti…
Ora questa persona si trova a Poggioreale nel padiglione degli stupratori in una cella con diciotto persone, mentre noi facciamo uscire i mafiosi pluriomicidi e non ci scandalizziamo…
che schifo questa citta!
Scagionato o no, rimane una persona che propaganda l’aborto privato, ovvero come far soldi sulle scelte e le sofferenze delle donne.
Dopo i fatti emersi proprio oggi su Del Turco, dopo lo scandalo Santa Rita e tutti gli altri innumerevoli casi, quando ci convinceremo che finchè si vorrà trarre profitto dalla sanità noi ci rimetteremo sempre? Ad ogni modo non mi stupisce che ci siano persone sempre pronte a difendere questi loschi individui a spada tratta (dopo le mamme scese in piazza a difendere Marcelletti, con tutto quello che ha fatto…), più che altro mi chiedo quando tireremo fuori la nostra dignità (se non in quanto pazienti, almeno in quanto contribuenti che vedono finire i propri soldi delle tasse nei profitti altrui, senza neanche averne in cambio servizi decenti…)
si certo una personcina veramente a modo…
guardate un pò qui…
a voi tutti avvocati del dottor Della Ragione…
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/…shtml
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=271523
http://www.napoli.com/…ticolo.php?articolo=22499
http://www.napoli.com/viewcommenti.php?num=22499
Attenti a non confondersi il dottor della Ragione è persona ben diversa da Langella questo ultimo è accusato di violenza ed è rimasto in carcere, mentre della Ragione è stato scagionato da ogni accusa ed è libero
Chi legge, senza pregiudizi, gli scritti del dr.Della Ragione, gratuitamente disponibili in rete, si fa subito l’idea di un uomo di vasta cultura, impegnato con passione in piccole e grandi battaglie civili. Un fine scrittore e acuto osservatore, capace di scandagliare, spesso con amara e pungente ironia, problematiche politico-sociali, attualità e storia, misteri e contraddizioni dell’esistenza. Originale e non omologato nello stile e in certe idee e posizioni, Della Ragione resta un umanista a tutto tondo e una persona spontanea e sincera, forse perfino troppo. Chi ha la fortuna, come il sottoscritto, di conoscerlo personalmente, non può che confermarlo. Ma in questo paese ipocrita e bigotto siamo sempre pronti a confezionare mostri da sbattere in prima pagina, mentre eleggiamo e tolleriamo fior di impuniti nel parlamento e al governo. Provo indignazione e nausea per i vermi che, anonimamente, approfittano di questo spazio di libertà, aperto a tutti sul sito di Achille, per vomitare livore su una persona in difficoltà. Questi ipocriti devono sentirsi senza peccato per scagliare le loro pietre. Non entro nella vicenda giudiziaria i cui risvolti vanno ben oltre il caso di cronaca e toccano limiti e inefficienze di leggi, strutture, istituzioni. Terreni sui quali il battagliero dottore certo non vede l’ora di tornare a combattere, e gli auguro di farlo quanto prima. Dico solo che, avendo visto soffrire e morire ambedue i miei genitori per la malasanità pubblica campana, comprendo perfettamente che molte donne, per abortire, si rivolgono a studi privati, così come è lecito nei paesi civili, piuttosto che a fatiscenti strutture pubbliche. All’amico Achille esprimo piena solidarietà e do appuntamento a presto per nuove e interessanti partite a scacchi. Ciao dottore, non mollare.
siamo messi peggio del terzo mondo che bisogna arrivare a questo punto.
Ci vietano l’autodeterminazione che addirittura per non garantirci tutti i diritti arrivano a stuprarci xke nn si sa mai ci siamo autodeterminate troppo e perfino dobbiamo anche pagare. E’ uno schifo, certo che queste cose l’hanno volute chiesa e destre che sono sono complici di questo.
a volte mi chiedo che se andassi a vivere in un paese islamico come donna avrei più diritti, mentre qui siamo solo oggetti e pure sessuali.
sembra di essere in un film stile sesso e potere se non vuoi finire nelle mani di un antiabortista o farti il giro dell’oca delgi ospedali, devi fare un pompino al medico di turno se non vuoi pagargli 3000 per un aborto! ma dove stiamo andando?! e perchè sempre sul corpo delle donne si devono fare soldi? oltre che una campagna contro gli obiettori di coscienza ora dobbiamo partire con una contro gli stronzi!
leggevo di questi signori che hanno abusato sessualmente di più donne che non potevano permettersi di pagare la loro “lauta” parcella e che per motivi loro non erano riuscite a passare attraverso la sanità pubblica…
oggi abbiamo saputo di questi, ma quanti ce ne saranno in giro?
un po’ di informazioni in più per capire chi sono questi personaggi:
http://www.guidecampania.com/…ragione/index2.htm
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/…shtml
Oltre che dai medici obiettori e dagli antiabortisti, ora ci dobbiamo difendere anche da chi sull’aborto vuole costruire un business. Si tratta di gente (stupratori) che pubblicamente sostiene la causa dell’aborto “privato”, ovvero accessibile solo per chi se lo può permettere, agendo con il più totale disprezzo della donna.
Se qualcuna riesce ad avere altre notizie su questi personaggi e loro simili segnalatelo! in internet si trova su Achille Della Ragione di tutto di più (dagli scacchi alla storia dell’arte, alla monnezza di Napoli) ma niente di niente sui “gravi trascorsi giudiziari”…