Ivg: richiama, sarai più fortunata

Gli ospedali milanesi, fiore all’occhiello della sanità lombarda? Sicuramente non quando si tratta dell’Ivg.

Una nostra compagna, armata di tanta pazienza, ha cercato di avere informazioni sull’Ivg telefonando ai vari ospedali pubblici milanesi: questo il resoconto, che rende ancora più evidente quanto il diritto di una donna di usufruire dell’interruzione di gravidanza si scontri con ogni genere di intralcio compresa la vaghezza delle informazioni.

Ieri mattina ho fatto qualche telefonata agli ospedali per avere il quadro di come funzioni il sistema ospedaliero milanese per quanto riguarda l’IVG, o meglio se rimanessi incinta la prassi da seguire quale sarebbe. 

Per prima cosa ho chiamato il centro unico della Sanità Milano (800638638), un sistema che permette di verificare la disponibilità più immediata presso tutti gli ospedali pubblici di Milano. Lì mi hanno dato le prime informazioni ossia gli orari e i giorni in cui gli ospedali ricevono le donne che intendono interrompere una gravidanza. Il servizio presuppone che tu abbia già fatto tutti i passaggi precedenti (visita ginecologica, esami certificati o delle urine o del sangue, impegnativa del medico di base o del consultorio…) quindi se non sei tu a chiedere la documentazione necessaria loro non sono tenuti a dirtelo…

La ragazza che mi ha risposto mi ha dato alcune informazioni sugli ospedali di cui sapeva, ossia il Sacco, la Macedonio Melloni e il Fatebenefratelli, mentre per Niguarda e Mangiagalli mi ha detto di andare lì direttamente agli sportelli di ginecologia perché essendo ospedali con una forte presenza di obiettori era possibile che anche nei giorni segnalati non trovassi medici disposti a visitarmi. 

Secondo passaggio, su internet. Ogni ospedale ha un suo sito, alcuni fatti bene altri meno, ma tutti danno informazioni abbastanza dettagliate sulle prestazioni mediche e ciò che occorre sapere quando ti rivolgi ad un ospedale. Tutto o quasi: infatti per quando riguarda l’IVG a parte segnalare i reparti dove viene svolta non dicono niente sulla documentazione necessaria, nessuna informazione per le straniere o le minori, niente di niente… 

Ho provato a mandare una mail all’ufficio relazioni con il pubblico chiedendo se potevano dirmi quanti medici obiettori sono presenti nella struttura, ma non ho avuto risposte soddisfacenti. 

Visto allora che in internet non ho trovato le risposte che la mia situazione di donna incinta richiedeva, ho chiamato uno per uno gli ospedali, risultato:

Con Niguarda non sono riuscita a prendere la linea…

Al San Carlo mi hanno detto: "bisogna presentarsi il lunedì alle 7.30 e prendono solo le prime 20 donne, quindi signorina dato che oggi è lunedì ormai non fa più in tempo, venga la prox settimana…", e così già mi sono giocata due ospedali…

Al Buzzi si può andare il mercoledì e venerdi alle 7.30, prendono le prime 16… bene potrei starci dentro con i tempi… chiedo allora la documentazione da portare e mi dicono: "carta d’identità, tessera Asl, certificazione della gravidanza e impegnativa medica"; chiedo se va bene l’impegnativa del medico di famiglia e dicono che l’importante è che sia fatta bene, in osservanza della 194… rimango un po’ perplessa perché a me due anni fa al San Paolo avevano rifiutata l’impegnativa del medico dicendo che era sbagliata. Senza ulteriori spiegazioni mi salutano, se riesco in due giorni a fare la visita dal ginecologo gli esami necessari e rientrare tra le prime 16 forse mercoledì sera sarà tutto finito…

Continuo lo stesso le mie chiamate chissà che qualcuno non mi dia informazioni più dettagliate o che possa fare più in fretta…

Chiamo il Fatebenefratelli qui al centralino sono molto sbrigativi, avranno molto da fare, mi dicono solo di presentarmi agli sportelli (non specificando quale) il venerdi alle 13.30, non sanno se c’è un numero chiuso di accettazione…. per la documentazione: impegnativa e esami che attestino la gravidanza, stop.

Non mi ha soddisfatto questa conversazione credo proprio che qui non ci andrò…

La Macedonio Melloni, ospedale ginecologico per eccellenza da cui ti aspetti una maggiore attenzione alle donne, invece trovi la solita voglia di liquidarti in fretta… "venga il martedì alle 8.00, non so se c’è un numero chiuso, comunque porti tutta la documentazione e mi raccomando l’impegnativa, la tessera sanitaria, l’ecografia…". Per la prima volta mi parlano di ecografia, ma è obbligatoria? Non me lo sa dire sa che lì la chiedono… comunque sia accettano solo il martedì che è domani quindi niente neanche qui…

Nonostante al centralino unico mi avessero detto che alla Mangiagalli conviene andare direttamente visto l’alta presenza di obiettori, chiamo lo stesso per vedere se mi dicono la stessa cosa e invece mi dicono tranquillamente che si può andare tutti i giorni dalle 8 alle 10 in via della Commenda al 3° piano scala C, per la prima volta un’indicazione precisa… ma non mi fido: è la clinica per eccellenza degli obiettori….

Faccio una chiamata anche all’ospedale di Sesto, anche se qualcuna mi aveva detto che non facevano più IVG causa l’alto numero di obiettori, invece la fanno ancora e, anzi, qui mi spiegano bene e la signora mi fa molte domande: "a che settimana sei? sei maggiorenne? …". Mi viene un’idea: sentiamo un po’ se fosse una minorenne a dover fare un’IVG… Le dico che chiamo da parte di una cugina minorenne, mi risponde che, oltre alla documentazione necessaria, sarà necessario che venga accompagnata da entrambi i genitori a meno che non voglia ricorrere al giudice dei minori. Il giorno per presentarsi è mercoledì dalle 8.30-10.30, max 10 donne.

Se fossi realmente incinta sarei in panico: non esiste un solo ospedale che mi abbia dato tutte le informazioni necessarie, se non fosse che già conosco la procedura, perché ci sono passata, ora non saprei come fare a mettere insieme la documentazione (e ancora non mi è chiaro quale sia quella giusta) in breve tempo. Anche se al telefono alcune mi hanno detto che se sono in gravidanza avanzata ne tengono conto nel dare gli appuntamenti, ancora non mi sento sicura. E se non mi sento assicurata io che ho trent’anni e sono cittadina italiana… Ma se devo portare la carta d’identità le straniere senza permesso come fanno?

In questi giorni provo a fare verifiche anche nei consultori vediamo se lì le informazioni sono chiare.

Intanto raccomando a tutte un buon uso consapevole del proprio corpo, stiamo il più possibile lontane da costoro…

(Qui potete scaricare la scheda sintetica che ne abbiamo tratto, con giorni e orari per l’Ivg negli ospedali milanesi)

 

3 risposte a “Ivg: richiama, sarai più fortunata”

  1. ciao Mikele, se volete fare un post sul vostro blog riportando l’inchiesta fatelo pure anche perche’, avrete notato, che tutti i testi di questo blog sono rilasciati sotto licenza creative commons, proprio per far si’ che chi trovi qualche articolo interessante possa tranquillamente copiarlo, e’ questo il bello dell’abbondanza del web!
    Il lavoro che ci siamo prefisse di portare avanti come quello di inchiesta sull’obiezione di coscienza negli ospedali e nei consultori con la campagna OGO e’ molto piu’ capillare di quanto si pensi e serve la collaborazione di quanta piu’ gente possibile per poterla monitorare. Di fatti sarebbe molto interessante se voi nel vostro contesto riusciste o darci informazioni tramite gruppi di donne che fanno gia’ qualcosa di simile.
    Giusto una sola cosa, inizialmente quando abbiamo visto il vostro sito siamo rimaste un po’ spiazzate da quella che ci sembra una contraddizione: come e’ possibile che un gruppo che trovi interessante la campagna OGO abbia per banner un’immagine militarista come quella della freccia tricolore?

  2. ci complimentiamo per l’inchiesta, abbiamo contattato tramite myspace http://profile.myspace.com/…p;friendID=336184087 questo utente molto cortese che ci ha mostrato questo sito, vogliamo pubblicare questo articolo citanto la fonte, e speriamo in una collaborazione col nostro blog http://www.lavoriamoperlitalia.blogitaliano.com

    grazie per l’attenzione
    fiduciosi di una collaborazione
    e scambio banner pubblicitari

    Vi auguriamo buone feste e BUON LAVORO!

  3. Conosco donne che hanno preferito farlo all’estero (pagando naturalmente) pur di non dover passare tutta questa allucinazione…
    Ma è mai possibile?!
    L’unica è lottare, tenere duro e impedire che neofascisti e bigotti mettano mani e voce dove non gli compete.

    PS fai un salto su http://stanza.keuf.net/index.htm se hai tempovoglia. E’un forum a 360 gradi sulla questione femminile.

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