Rianimazione dei feti: evidenze vs credenze

Lo scorso febbraio, ricorderete, alcuni ginecologi romani presentarono un documento sulla rianimazione dei feti prematuri, buttando in questo modo altra benzina sul fuoco – anzi, sul rogo – della 194. Secondo il loro punto di vista, i feti in grado di sopravvivere andavano rianimati, indipendentemente dal parere della madre (d’altra parte che parere può esprimere un contenitore?).
Quel documento, accompagnato dal plauso dei soliti pro-life-costi-quel-che-costi, suscitò polemiche (vedi qui e qui) in ambito medico, critiche e anche un po’ di sana ironia.
A pochi mesi di distanza il sottosegretario (il maschile, qui, è d’uopo) al Welfare Eugenia Roccella, portavoce del Family Day con Savino Pezzotta e sostenitrice del ‘tagliando alla 194‘, commentando la nuova normativa su fecondazione umana ed embriologia varata dal parlamento inglese torna all’attacco. E afferma che "Non si è voluto abbassare il limite per l’interruzione di gravidanza, attualmente a 24 settimane, nonostante le nuove tecniche mediche offrano buone possibilità di sopravvivenza ai prematuri già a 22 settimane", rilanciando in questo modo una questione che speravamo, forse ingenuamente, fosse chiusa una volta per tutte anche dati gli autorevoli pareri scientifici espressi da più parti.
E invece no: rieccoci qui a fare i conti con le manie di onnipotenza della ‘vita a tutti i costi’. Ma che aspettativa di vita e di qualità della vita ha un feto di pochi mesi, sia esso prodotto di un aborto terapeutico o di un parto prematuro? 
Lo spiega una compagna ostetrica in un’intervista rilasciata alla trasmissione Sulla breccia dell’onda di Radio Onda Rossa, parlandoci della sua esperienza in ospedale.

Una risposta a “Rianimazione dei feti: evidenze vs credenze”

  1. Riportiamo una notizia ansa di oggi sulla presa di posizione di Roccella a proposito della 194.
    O gatta ci cova, o anche Roccella si è resa conto di quanto sia tragica la situazione per le donne che intendono usufruire dell’Ivg.
    Vediamo che ne sortisce…

    ABORTO: ROCCELLA, “OBIEZIONE ALTA, NON E’ GIUSTO”
    ROMA – Il numero di medici, tra ginecologi e anestesisti, che esercita l’obiezione di coscienza sull’interruzione volontaria di gravidanza, è “molto alto. Non é giusto, perché una donna che decide di abortire non deve affrontare un percorso ad ostacoli ed essere punita. Bisogna trovare un modo per coinvolgere anche i medici obiettori in quello che è un problema sociale”. A rilevarlo è Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, nel corso di un convegno dedicato alle politiche di contrasto all’aborto.

    “Non è possibile che una parte consistente dei medici – ha continuato – si lavi le mani di un problema così importante. E’ giusto quindi che anche i medici obiettori vengano coinvolti”. Il sottosegretario ci ha tenuto a ribadire che una volta “che si è tentato di risolvere o offrire alternative – ha concluso – all’aborto, è giusto comunque accompagnare la donna in un percorso senz’altro difficile e doloroso. L’aborto non può essere un percorso ad ostacoli”.

    E’ un'”ipotesi di lavoro concreta, cui mi impegnerò da subito quella di preparare delle linee guida sulla legge 194″, aggiunge il sottosegretario al Welfare con delega alle questioni bioetiche. “Non c’é un testo ancora pronto – spiega – ma è un tema su cui voglio mettermi a lavorare da subito. Valuteremo se è il caso di ripresentare le linee guida che l’ex ministro della Salute, Livia Turco, aveva tentato di far approvare alle Regioni”. Secondo il sottosegretario, dopo oltre trent’anni di applicazione della legge, è venuto il momento di “fare il tagliando”. “Il che non significa modificare la legge, ma dare un’applicazione e un’interpretazione omogenea a una legge che non viene messa in atto dagli operatori in modo uguale su tutto il territorio”.

    In vista della prossima Finanziaria la richiesta al ministro dell’Economia Giulio Tremonti è chiara: “Servono fondi per il rifinanziamento dei consultori e l’attuazione delle politiche di prevenzione previste dalla legge 194. Vedremo quanti soldi – ha detto scherzando Roccella – riusciremo a estorcere a Tremonti”. Gli ha fatto eco anche la senatrice Paola Binetti (Pd): “Voglio vedere quanti soldi riusciremo ad avere dal dicastero dell’Economia per le politiche di tutela della vita e dei consultori. Su questo tema talloneremo il governo”.

    Fonte: http://www.ansa.it/…lizza_fdg.html_99258063.html

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