Una mappatura della diffusione dell’obiezione di coscienza da parte di ginecologi, anestesisti e personale non medico negli ospedali italiani (dati regionali).
Il dato forse più allarmante è il vertiginoso aumento di queste percentuali rispetto all’ultima relazione ministeriale (2003).
L’obiezione è infatti aumentata per i ginecologi dal 58,7% al 69,2%; per gli anestesisti, dal 45,7% al 50,4%; per il personale non medico, dal 38,6% al 42,6%.
Nel Sud l’aumento è ancora maggiore e in alcune Regioni addirittura i dati raddoppiano. In Campania l’obiezione per i ginecologi passa dal 44,1% all’ 83%.; per gli anestesisti dal 40,4% al 73,7%; per il personale non medico, dal 50% al 74%. In Sicilia, per i ginecologi dal 44,1% al 84,2%; per gli anestesisti dal 43,2% al 76,4%; per il personale non medico, dal 41,1% al 84,3%. Ma anche nel Nord, come ad esempio in Veneto, l’obiezione è superiore al dato nazionale: per i ginecologi, 79,1%; per gli anestesisti, 49,7%; per il personale non medico, 56,8%.
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2 risposte a “La situazione degli obiettori in Italia”
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