Il 4 novembre abbiamo voluto aprire la Consultoria autogestita per donne nei locali dell’Ambulatorio medico popolare sotto sfratto.
L’abbiamo voluta aprire proprio lì per diverse ragioni:
* per rilanciare quello spazio, riconoscendo l’importanza di un’esperienza autogestita e autofinanziata che da quasi 15 anni garantisce il diritto alla salute a migliaia di donne e uomini migranti, dimostrando coi fatti che dietro la negazione dei diritti sanitari per le/i migranti c’è una questione politica e non, invece, un problema di ‘sicurezza’ come vorrebbero farci credere le istituzioni;
* perché già mesi fa avevamo scelto quello spazio come sede del comitato cittadino della campagna Obiettiamo gli obiettori;
* perché a fronte delle politiche sanitarie della Regione Sagrestia e del governatore ciellino Formigoni che da anni chiudono i consultori pubblici per spianare la strada ai profitti dei consultori privati accreditati – spesso cattolici e antiabortisti – noi vogliamo ribadire l’importanza dell’autodeterminazione delle donne in tutte le scelte di vita;
* perché ci teniamo molto a creare spazi di discussione e confronto con le giovani donne e con le migranti sulle nostre sessualità e sui nostri desideri al di fuori di moralismi religiosi e ingerenze maschili;
* perché crediamo che informazione, prevenzione e consapevolezza siano gli strumenti migliori per non delegare al potere medico tutto ciò che riguarda la nostra salute;
* perché per noi le pratiche femministe efficaci sono quelle che le donne costruiscono insieme e non quelle elemosinate al ministero delle pari opportunità che, tra l’altro, torna oggi a propinarci i valori dio-patria-famiglia – dove in nome di dio si nega l’autodeterminazione delle donne, in nome della patria si vuole sottomettere i nostri corpi alla ‘riproduzione della razza’, in nome della famiglia si nega una realtà che le donne conoscono fin troppo bene sulla propria pelle: la famiglia massacra e uccide.
Per queste ragioni siamo determinate a far vivere questo spazio autogestito e a difendere l’esperienza dell’ambulatorio e invitiamo tutte le donne, femministe e lesbiche a partecipare ai presidi contro la minaccia di sfratto con la forza pubblica che si terranno la sera di lunedì 24 novembre dalle 20 e la mattina di martedì 25 novembre dalle 6 in via dei Transiti 28 a Milano (MM1 Pasteur).
Le compagne della Consultoria autogestita per donne e del Collettivo femminista Maistat@zitt@
Rinviato lo sgombero dell’ambulatorio al 27/1/09
Era atteso per stamattina lo sgombero dell’ambulatorio medico popolare di milano.
Già da ieri sera molt* compagn* erano presenti al presidio organizzato davanti all’ambulatorio, presidio ripreso questa mattina dall’alba con una grossa partecipazione.
Verso le 10 abbiamo ricevuto la notizia che l’ufficiala giudiziaria sarebbe arrivata per le 11 per eseguire lo sfratto ed è quindi immediatamente partito un appello che ha riportato sul posto un gruppo nutrito di compagn*.
L’avvocato della proprietà non si è però presentato e quindi è stato concesso un rinvio al 27 gennaio 2009, sempre con richiesta di forza pubblica.
L’assemblea del 20/11 che ha organizzato le iniziative e i presidi di questi due giorni è riconvocata quindi per il 4 dicembre sempre presso la sede dell’USI viale Bligny 22 alle ore 20,30.
http://www.ambulatoriopopolare.org/