Guerra sulla pillola del giorno dopo in Puglia

L´assessore ordina: "Sarà distribuita in tutti gli ospedali pugliesi"


Il pronto soccorso generale del Policlinico di Bari distribuirà da oggi la pillola del giorno dopo. E lo stesso dovranno fare, il prima possibile, anche tutte le strutture d´emergenza degli ospedali pugliesi. A disporlo è stato direttamente l´assessore alla Sanità, Alberto Tedesco, dopo l´interrogazione presentata da due consiglieri regionali di maggioranza. «Visto che il pronto soccorso di ginecologia, e in particolare il suo primario Giuseppe Varcaccio, pongono problemi, ho chiesto al direttore sanitario del Policlinico, Dattoli, di disporre ad horas la distribuzione del farmaco al pronto soccorso generale. L´unico interesse in questo momento – spiega Tedesco – è tutelare il diritto delle donne affinché possano accedere a quel tipo di farmaco che non è abortivo, ma contraccettivo. In un secondo momento poi si valuterà se la decisione di Varcaccio è legittima». 

 

L´assessore alla Salute non è convinto che i medici possano opporre l´obiezione sulla pillola del giorno dopo. «Non è un farmaco abortivo, non è la Ru. Si tratta di un medicinale che anzi previene l´aborto e non pregiudica la gravidanza. Comunque ne discuteremo a livello regionale, e si vedrà: è chiaro però che in ogni struttura di primo soccorso ci deve essere qualche medico che la prescrive. Le ragazze non possono essere sballottate da una parte all´altra» dice Tedesco. «Qui non è in gioco l´obiezione di coscienza – rincara la dose l´assessore alle Politiche sociali, Elena Gentile – ma un diritto: non si possono verificare situazioni così incresciose, perché è in gioco un diritto, spesso anche un dolore. Il conflitto politico-ideologico non ha mai fatto bene a nessuno, soprattutto alle donne. La libertà va comunque tutelata».

Il primario del pronto soccorso ginecologico del Policlinico, Giuseppe Varcaccio, risponde alle polemiche con le carte. «La mia scelta – dice – non è figlia dell´etica ma di una lettera che il 26 maggio mi ha inviato il direttore sanitario Dattoli. Dice che per i "dirigenti medici non esiste obbligo di prescrizione della pillola". E per ragioni esclusivamente mediche, io ho il diritto di non prescrivere un farmaco che ritengo dannoso». «La mia lettera – risponde Dattoli – faceva riferimento a questioni non etiche ma giuridiche, sulla classificazione del reparto diretto dal professor Varcaccio, se si tratta cioè di un´accettazione o di un pronto soccorso. Per il momento comunque la pillola sarà distribuita nel pronto soccorso generale ma la nostra intenzione è comunque quella di utilizzare quel servizio, visto che abbiamo a disposizione un ginecologo h24».

Contro la scelta e le parole di Varcaccio si è schierato il collegio provinciale delle ostetriche di Bari. «Ho letto con amarezza e indignazione quanto detto dal professore – dice la presidente, Maria Pompea Schiavelli – Noi non accettiamo e non rispettiamo il no di chi fa il male delle donne trincerandosi dietro obiezioni di coscienza che nessuna legge ha stabilito. Chiediamo invece che il pronto soccorso delle cliniche ostetriche sia in prima linea nel venire incontro ai bisogni delle donne. Non possiamo accettare affermazioni come quella di Varcaccio che chiede una "banca dati con i nomi delle persone che fanno uso della pillola". Ci offende e ci umilia. E´ assurdo che nella nostra città ci possano essere medici che negano la contraccezione di emergenza a una donna violentata. Perché anche di questo si parla». 

di Giuliano Foschini

(25 luglio 2008)


Fonte: Repubblica  – Bari