Tremate, tremate: Le Vespe sono arrivate!

 

18 settembre 2009: NONOSTANTE L’AUTUNNO LE VESPE CONTINUANO A PUNGERE!!! 

Aperitivo d’inaugurazione del nuovo spazio autogestito per donne "LE VESPE" presso "IL POSTO" di Via Bramantino

Dalle 19 in poi ci sarà da bere e da mangiare per tutte e tutti!

Per l’occasione: diffusione a sorpresa di introvabili numeri di "nonostante milano" e foto di gruppo dietro la consolle di radiocane!

In solidarietà con i/le ribelli del Cie di Via Corelli attualmente in carcere per essersi ribellate/i contro i lager di stato

In via Bramantino angolo via De Predis (le insegne nere), zona Prealpi (tram 12, 1; autobus 90/91; passante villapizzone)

LE VESPE – SPAZIO AUTOGESTITO PER DONNE

Ciò che puoi trovare da subito:

* Informazioni, assistenza e indirizzamento alle strutture per richieste di interruzione di gravidanza.

* Informazioni e indirizzamento ai consultori pubblici milanesi e alle strutture ospedaliere a cui rivolgersi per problemi ginecologici, gravidanza, parto, menopausa.

* Informazioni e indirizzamento alle strutture contro la violenza maschile sulle donne.

* Una piccola biblioteca.

* Per segnalare abusi riguardo alla richiesta di IVG o di pillola del giorno dopo, o sulla presenza di medici obbiettori di coscienza in consultori o ospedali.

* Per segnalare chi denuncia chi non ha il permesso di soggiorno.

APERTO OGNI VENERDì MATTINA DALLE 10.30 ALLE 12.30

NOI NON DENUNCIAMO CHI NON HA IL PERMESSO DI SOGGIORNO

Le mura dello spazio dovranno essere attraversate, dovranno rappresentare un passaggio per le nostre parole, idee, azioni, che una volta fuori diventeranno sovversive, espressione dell’autonomia delle donne, la quale scardina la logica della delega, sovverte l’ordine costituito e le complicità su cui si regge! 

Oggi, la donna, nell’ordine sociale, è ridotta a oggetto di pulsioni, contemplata per il corpo-feticcio che incarna, uno specchio nel quale viene riflessa un’immagine. La donna oggi non ha valore, non ha voce e dunque, in sé, non ha esigenze, il potere le propone un modello unico di riuscita e di comportamento.

Le donne, nella storia, hanno sempre avuto dei luoghi a loro consacrati. Luoghi che, ben inteso, venivano concessi da un sistema per destinarle a una chiara collocazione nella società. Che fosse il focolare, la cucina dei padroni, la parrucchiera o il salotto, le donne hanno sempre avuto un luogo nel quale trovarsi sole, difeso dalle orecchie altrui, nel quale confrontarsi, aprirsi, tramare.

Le parole delle donne sono state spesso considerate vanesie, conformi alla loro natura, ma in realtà sono parole ricercate, di confronto tra il sé e l’altra, dalle quali sorgono scelte di vita, atteggiamenti, orientamenti.

Parole fortemente difese da quelle orecchie altrui che non possono capire e non vogliono ascoltare.

Oggi, le parole delle donne vengono pronunciate all’interno di questi spazi in solitudine. Le parole, senza possibilità di scambio, rimangono mute, perdono consistenza, si scontrano con una realtà che apparentemente non lascia più spiragli d’azione.

Ancora più che nel passato, le parole delle donne rimangono immobili, ma nascondono dietro la facciata la volontà di resistenza.

Sentiamo il bisogno che queste parole abbiano respiro, diventino voci consapevoli della loro forza d’azione. Il confronto che le donne hanno sempre avuto vogliamo che diventi quotidiano, ricercato e difeso perché spazio di libertà.

Le mura dello spazio dovranno essere attraversate, dovranno rappresentare un passaggio per le nostre parole, idee, azioni, che una volta fuori troveranno valore, consapevolezza, respiro, complicità; realizzando uno spostamento, anche seppur minimo, nella vita di ognuna.

Spostamento che, quando avviene, si fa sovversivo,espressione dell’autonomia delle donne, scardina la logica della delega,  sovverte l’ordine costituito e le relazioni di potere su cui si regge!