Un articolo apparso oggi sui quotidiani ci fa sapere che la Asl della Regione Sagrestia ha mandato una circolare perché nelle scuole operatrici e operatori non parlino più di sessualità e contraccezione direttamente con le/gli studenti che hanno meno di 16 anni, ma spieghino a mammà come si usa il preservativo, poi se mammà lo riterrà opportuno lo dirà alla sua prole.
Ma non basta: nei consultori della Regione Sagrestia «non dovranno essere posti in essere momenti educativi diretti da parte degli operatori Asl».
Ci chiediamo allora a che servano i consultori, per altro già assediati dagli antiabortisti. Ma, soprattutto, ci chiediamo se questo non sia un passaggio verso la trasformazione dei consultori in para-sagrestie come vorrebbero ‘movimento per la vita’ & C. che da anni cercano di smantellare la legge 405/75.
Troviamo assolutamente irresponsabile che si neghino informazioni su sessualità e contraccezione a ragazze/i inferiori ai 16 anni. E non vengano poi a lamentarsi gli ipocriti ‘difensori della vita’ se le giovani ragazze si imbottiscono di pillola del giorno dopo o ricorrono alle Ivg clandestine rischiando la vita.
Ricordiamo alle giovani donne che la Consultoria autogestita di via dei Transiti non discrimina in base ai documenti – né anagrafici né di soggiorno. Quello che ci interessa è che tutte le donne – anche adolescenti o immigrate senza permesso di soggiorno – acquisiscano gli strumenti per salvaguardare la propria salute sessuale e autodeterminarsi, che siano soggetti e non oggetti di piacere o meri strumenti di riproduzione come invece vorrebbe questa incultura di papi & ‘papi’.
Meno bigottismo, più consapevolezza!
Le compagne della Consultoria autogestita
La Asl scarica sulla Regione Lombardia la responsabilità.
Il ciellino Formigoni vorrebbe forse che le/gli adolescenti seguissero il suo esempio e facessero voto di castità?
” Secondo la Asl, è la Regione ad avere chiesto di vietare gli incontri di educazione sessuale fatti dagli operatori sanitari con gli studenti sotto i 16 anni. Dal Pirellone fanno sapere che l’i ntento era quello di dare responsabilità alle scuole, imponendo la presenza di un insegnante durante gli incontri, non di abolirli. Quale che fosse l’obiettivo, il messaggio diramato dalla direzione della Asl milanese ai suoi dipartimenti è chiaro: «Si dispone che non debbano essere ulteriormente svolte attività di educazione alla salute nelle istituzioni scolastiche che prevedano un rapporto diretto fra gli operatori e gli allievi delle scuole dell’obbligo». In pratica, i medici non devono parlare di sessualità con gli studenti, ma solo con insegnanti e genitori. Starà poi a loro rispondere alle domande dei ragazzi. “
http://milano.repubblica.it/…e-dei-corsi/1661724
Se andiamo nel sito della Asl troviamo scritto:
“Spazio giovani
Nei Consultori Familiari è a disposizione dei giovani dai 14 ai 22 anni un pomeriggio alla settimana con accesso libero.
Puoi venire da solo, in coppia, con amici o con i familiari per avere informazioni in generale e approfondire
la conoscenza di sé stessi , la sessualità, la contraccezione, le relazioni familiari e tra pari.
Consulenze e prestazioni sono gratuite e troverete massima attenzione alla riservatezza e rispetto della vostra situazione personale.
Se venite al Consultorio nello spazio giovani non occorre l’appuntamento per la prima consulenza.”
http://www.asl.milano.it/…amp;PAG=54&NOT=784