Breve storia della RU486

Per scelta non abbiamo riportato qui l’ammorbante dibattito delle ultime settimane sull’introduzione della RU486 in Italia; preferiamo proporre la lettura di questa intervista al suo ‘inventore’ che ripercorre vent’anni di fatti e misfatti.

La nostra posizione rimane, per altro, quella di ribadire l’importanza della sessualità consapevole come miglior mezzo per prevenire gravidanze indesiderate e, di conseguenza, l’aborto.

 

Il Dottor Pillola: "La mia Ru486 vi spiego perché va  difesa"

Parla Emile-Etienne Baulieu, il padre della pillola  abortiva che dall’anno prossimo arriverà, tra le polemiche, anche in Italia

di ANAIS GINORI

 

PARIGI – Nel caos organizzato del suo ufficio, l’opera  completa di Pasteur e le ultime riviste scientifiche si mischiano ai frivoli  schizzi della pittrice Niki de Saint Phalle. Per entrare bisogna superare pile  di libri a terra. Sulla scrivania, accanto ai figli e ai nipoti, c’è la  fotografia di Gregory Pincus, padre della pillola contraccettiva. All’età di  ottantadue anni appena compiuti, Emile-Etienne Baulieu dovrebbe già essere in  pensione. Ma continua ad occupare attivamente una stanza all’Inserm di Parigi,l’istituto nazionale per la ricerca, dove dirige e smista consulenze, ricerche,conferenze. E’ l’inventore della pillola abortiva. Mister Ru486. Ovvero  l’acronimo tra la casa farmaceutica (Roussel-Uclaf) e il numero della molecola  di mifepristone. La pillola della discordia, "kill pill" per i nemici,che in Italia non è mai stata approvata. "Non mi faccia polemizzare"  premette subito lui, dopo essersi inchinato per un desueto baciamano. In  realtà, Baulieu è abituato a fare l’avvocato di se stesso.

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Obiettore in ospedale a Genzano, fa aborti a pagamento in via Nettunense 228…

Le compagne dei Castelli romani hanno stanato un medico obiettore che faceva aborti privatamente, un altro caso di vizi private e pubbliche virtù!

Sentiamo il loro racconto al Martedì autogestito femminista e lesbico di Radio onda rossa.

Qui potete leggere il volantino e qui l’articolo del Messaggero.

Un applauso solidale alle compagne ‘castellane’ e un ringraziamento alle compagne del Martedì autogestito di ROR che ci hanno fornito la registrazione.

 

Tremate tremate, le streghe son tornate… e vi staneranno tutti!