Divieto di segnalazione. E la Lombardia?

 

Campagna "Divieto di segnalazione". Sono 12 le  Regioni ed una Provincia Autonoma che hanno voluto chiarire come il divieto di  segnalazione (e quindi di denuncia) di un immigrato senza permesso di soggiorno  che utilizzi le strutture sanitarie, sia tuttora in vigore. Nell’ordine di  pubblicazione Toscana, Piemonte, Puglia, Lazio, Umbria, Marche, Liguria,  Campania, Valle d’Aosta, Veneto, Calabria, Emilia Romagna, P.A. Bolzano, hanno  sostanzialmente indicato (in vari modi e forme) che il personale (medico, paramedico,professionale, amministrativo, tecnico, operatori sociali, mediatori culturali,  nonchè personale di polizia presente presso la struttura sanitaria che non può  procedere a controlli o all’acquisizione di informazioni sui pazienti stranieri  relative alla regolarità del loro soggiorno in Italia) che opera nelle  strutture sanitarie, pur rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale o  incaricato di pubblico servizio, è sottoposto all’obbligo del rispetto del  divieto di segnalazione come previsto dall’art. 35, comma 5 del D. lgs n.286/98.

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ABORTIRAI CON DOLORE

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Mentre tutti i giornali titolano un sempre piu’ delirante monito alla vita di Ratzinger di fronte ai papaboys di Sydney giunge notizia che all’ospedale Niguarda di Milano un anestesista obiettore nega assistenza a una donna dopo un intervento per un aborto terapeutico.

Abbiamo già denunciato come il sistema lombardo della lottizzazione della sanità abbia permesso a CL di colonizzare i vertici dell’ospedale di Niguarda (inchiesta sugli ospedali milanesi: l’ospedale maggiore di niguarda) e quali ne sono stati i primi effetti discriminanti soprattutto nei confronti delle donne.
Purtroppo, dobbiamo registrare un nuovo caso di abuso da parte di chi si trova ad avere potere su una donna sottoposta, in questo caso, ad aborto terapeutico. Il caso è dello scorso 8 luglio; una donna ucraina di 30 anni, in preda a dolori fortissimi causati dai primi interventi per l’induzione dell’aborto terapeutico, si ritrova come unico medico autorizzato a somministrarle l’antidolorifico un anestesista obiettore di coscienza, che glielo nega.

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Inchiesta sugli ospedali milanesi: il presidio ospedaliero Macedonio Melloni/Fatebenefratelli

La mappatura continua con la Macedonio Melloni di Milano, dove siamo andate il 5 marzo scorso a distribuire un volantino ironico sulle svendite ospedaliere per far conoscere la campagna Obiettiamo gli obiettori.

Il volantinaggio si inseriva nel ciclo di iniziative Le donne non sono dove ve le aspettate, le donne sono dappertutto! 

Ed ecco qui la scheda, sintetica ma assai significativa per quanto riguarda la spartizione dei poteri.

Inchiesta sull’obiezione di coscienza negli ospedali milanesi

Uno dei passaggi fondamentali per la campagna Obiettiamo gli obiettori e’ quello di effettuare un’indagine sul territorio, per capire anche a partire dai dati quale e’ il contesto che ci circonda. La ricerca delle informazioni e’ stata anche l’occasione per sviluppare la rete di contatti. I dati ufficiali sono infatti quelli diffusi dai media, oltre che dai  radicali e dalla  CGIL, e i dati della Regione Lombardia si fermano al 2000, abbiamo quindi pensato di  aggiornarli ampliando la nostra rete, grazie alla preziosa partecipazione di operatrici e operatori attive/i nel settore ospedaliero,compagne e compagni che stanno contribuendo alla costruzione della campagna.

In ogni scheda troverete alcuni dati interessanti: l’appartenenza politica dei direttori generali (perche’ tutto e’ affidato alla lottizzazione ed alle spartizioni politiche), la percentuale di obiezione, i nominativi dei primari e dei ginecologi. In piu’, per rendere queste schede uno strumento concreto abbiamo aggiunto anche tutte le note utili per chi deve accedere alla struttura per una interruzione di gravidanza, assieme al rapporto tra interruzioni di gravidanza e numero di parti e il trend dell’obiezione tra il 2000 e il 2007.

Vorremmo che queste schede diventassero uno strumento di lavoro e vi invitiamo ad aggiornarli partendo dai dati in vostro possesso e dalle esperienze personali. Leggi tutto “Inchiesta sull’obiezione di coscienza negli ospedali milanesi”